Friends & Neighbors: What’s Next?

Giunto al suo quarto album (dal 2011), il quintetto norvegese Friends & Neighbors conferma la propria predilezione per un discorso corale, fortemente condiviso, pur aprendo ovviamente i dovuti spazi agli spunti del singolo.

Nonostante la presenza del pianoforte (e se vogliamo del sax tenore al posto del contralto), il referente più palpabile appare lo storico quartetto di Ornette Coleman, con infiltrazioni di un altro glorioso quartetto, quello americano di Keith Jarrett (del resto fra le due entità esisteva più di un'intersezione). Ascoltando in particolare un brano come ”Kubrick's Rude”, uno dei tre di Oscar Grönberg (altri quattro sono di Andre Roligheten e ”WLB” di Jon Rune Strøm) si può comprendere agevolmente cosa intendiamo dire.

Un clima non troppo dissimile, con una sorta di solennità intrinseca, si respira del resto anche in avvio dell'appena successivo ”Euro” (di Roligheten), che peraltro sembra prendere poi un'altra strada, a tratti nervosa. Ragguardevole ovunque il senso architettonico, la costruzione, che magari nei due episodi che seguono, ”Reflection” e ”Mozart”, si fa persino lievemente incapsulante.

Piccoli nei, del resto, in un lavoro senz'altro apprezzabile, che magari non spiccherà per un'originalità assoluta (ma quanto di rado capita, d'altra parte?), ma sa tuttavia farsi ascoltare con attenzione costante, solido e convincente nel suo sdipanarsi. In attesa del capitolo 5.

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