Joyce Elaine Yuille: Welcome to My World

Chi ama quell'universo musicale in cui s'incontrano soul e pop music, jazz d'annata, funk, musiche latine e quant'altro (il termine nu jazz può aiutare anche se fuorviante), conosce bene la Schema Records, l'etichetta di Luciano Cantone che ha prodotto tra gli altri Mario Biondi, Nicola Conte, Rosario Giuliani e s'appresta a ripubblicare alcuni classici del Perigeo.

Grazie a essa l'Italia ha dimostrato di poter competere in ambiti di tradizionale supremazia britannica e la cosa si ripete al meglio in questo debutto della cantante afro-americana Joyce Elaine Yuille. Cresciuta nella Spanish Harlem in una famiglia di musicisti, Joyce ha studiato nella famosa LaGuardia High School of Music & Performing Arts e dopo alcuni anni nel mondo della moda è tornata alla musica, lavorando come corista con Paolo Conte, Gloria Gaynor e Donna Summer.

Questo è il suo debutto da leader, accompagnata dalla band del sassofonista finlandese Timo Lassy e il concorso di alcuni solisti italiani. La produzione è come al solito eccellente: temi accattivanti (quasi tutti originals della cantante, più un paio di cover), arrangiamenti briosi, groove contagioso, assoli pertinenti. I modelli di riferimento vanno cercati nelle formazioni del New Cool britannico degli anni ottanta, in particolare Working Week, Style Council e Matt Bianco ma non parliamo di deja écoute: la voce profonda, la sensibilità di Joyce e l'appassionato sax di Timo Lassy si collegano al soul degli anni sessanta e al blues.
La cosa è evidente in brani come "Late I Rise," in "Running for My Love" o nelle due cover: "Tryin' Times" di Donny Hathaway e "It's Madness" di Marvin Gaye.

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