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Satoko Fujii Min-Yoh Ensemble: Watershed

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Satoko Fujii Min-Yoh Ensemble: Watershed
C'è da domandarsi se nella carriera della pianista giapponese questo disco rappresenti una tappa mirata ma isolata, oppure un'evoluzione consapevole e duratura, in grado di proiettarsi nel futuro. Infatti la musica scaturisce da un approfondimento del Min-Yoh, cioè della musica folklorica giapponese "che, suonata da dilettanti ed arrangiata collettivamente dagli esecutori, presenta una bellezza derivata dalla semplicità". In Watershed la Fujii dà la sua personale interpretazione del Min-Yoh, intrecciando ovviamente questa recente influenza con le matrici che hanno segnato la sua formazione e determinato il suo linguaggio maturo: la musica classica europea e il jazz americano.

Ne risulta un disco importante, coerente per l'unitarietà dell'ispirazione e di notevole spessore espressivo per l'originalità e la qualità dell'interpretazione. Tutti i brani sono scritti dalla leader, salvo tre ("Takeda no Komoriuta," "Soranbushi" e "Hanagasa Ondo"), che appartengono alla tradizione popolare giapponese. I semplici impianti tematici degli otto episodi presentano linee melodiche pigre e ondulate, dalle inflessioni "orientali". Gli sviluppi dati dagli improvvisatori complicano il discorso sonoro e lo rendono imprevedibile, introducendo una vasta gamma di contrastate evoluzioni dinamiche, di increspature, di contrazioni e dilatazioni, anch'esse vicine a una sensibilità "orientale".

Soprattutto, risultano peculiari gli impasti timbrici nati dai quattro strumenti di questa anomala formazione. Il pianismo della Fujii, classico nel tocco e lineare nell'esposizione dei temi melodici, si inturgidisce negli sviluppi percussivi, nelle reiterazioni insistenti e perentorie, che impongono l'ossatura strutturale dei brani.

Natsuki Tamura alla tromba è decisamente preferibile quando deforma ed esaspera la sonorità del suo strumento in strozzature afone, soffi, grumi sonori di indubbia efficacia e ben inseriti nel contesto; convince meno quando è chiamato ad esporre limpide linee melodiche, palesando una sonorità e un'intonazione un po' incerte.

Egli comunque dialoga e si intreccia costantemente, a volte all'unisono, con il fraseggio del trombone di Curtis Hasselbring, che invece ripercorre prevalentemente gli aspetti più ruvidi, umorali, tutto sommato "classici" del trombone.

Quanto alla Parkins, è proprio la sua fisarmonica, anche se apparentemente in secondo piano, a costituire un collante sonoro vago, avvolgente e insinuante di tutto il discorso. Il suo uso anomalo dello strumento ottiene ora inflessioni avveniristiche e visionarie, che sembrano prodotte dall'uso dell'elettronica, ora modulazioni di cullante delicatezza, di austera serenità, che ricordano quelle di un tradizionale harmonium.

Track Listing

1. The Thaw; 2. Whitewater; 3. Takeda no Komoriuta; 4. Soranbushi; 5. Cascade; 6. Limestone; 7. Hanagasa Ondo; 8. Estuary.

Personnel

Satoko Fujii (piano), Natsuki Tamura (tromba), Curtis Hasselbring (trombone), Andrea Parkins (fisarmonica).

Album information

Title: Watershed | Year Released: 2012


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