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Adam Meckler Quintet: Wander

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Adam Meckler Quintet: Wander
Secondo album in quintetto per Adam Meckler, talentuoso trombettista di Minneapolis, già messosi in luce con la sua "Orchestra," combo di diciotto elementi più volte citato da molti articolisti statunitensi come una delle migliori nuove realtà del jazz a stelle e strisce degli ultimi anni.

Il lavoro, edito dall'attenta Shifting Paradigm Records, è stato registrato dal vivo in tre differenti serate in tre diversi locali del mid-west americano. "Post-bop di provincia," ha scritto qualcuno di quegli articolisti, anche se -per il mondo italico e per rendere meglio il senso -sarebbe più corretto ora tradurre "post-bop IN provincia," poiché di "provinciale" nel senso non nobile del termine in uso alle nostre latitudini, questo gruppo e questa musica non hanno proprio nulla.

La testimonianza è invece quella dell'attivo e certamente interessante attuale underground extra newyorkese o chicagoano. Meckler è un trombettista ricco e variegato nello stile. Suono chiaro, pulito e dalla voce netta e riconoscibile. Segno evidente di una personalità forte, musicalmente emozionale e ricca di fonti ispirative. Un CD semplice, ricco dei vari filoni che il jazz moderno propone. Impeccabile dal punto di vista melodico e armonico, propone -anche grazie a una consistente sezione ritmica -strade esplorative alternative a quelle usualmente conosciute negli ultimi decenni. Lavoro quindi, sostanzialmente coraggioso, giacché la materia che tratta è di quelle che scottano. Wander, senza mai toccare cieli infiniti, è ricco di momenti persuasivi e di sicuro interesse. Dinamiche corrette, tempo e stile impressivi.

Un "lavoretto" per bene, si sarebbe portati dunque a chiosare, se non fosse per un notevole e personale "wall of sound" messo in gioco e che sposta l'interesse di chi ascolta ad analizzare maggiormente la tessitura musicale messa in opera.

Se è dunque vero, com'è vero, che la personalità e l'interesse di ricercare stimoli nei e dei differenti stili jazzistici sono gradienti fondamentali per comprendere lo spessore dell'arte di un musicista, anche in questo lavoro, Meckler convince a fondo. Basti il bellissimo bridge a metà della lunga "The Call," dove -al flicorno -il leader sorprende per inventiva e approccio creativo. Idem per il sordinato della breve successiva "Improvisation" che sfocia in una naturalissima "Little Wild Child" dove anche il soprano di Devereaux gioca ruoli importanti per la grandezza del tutto. Trionfo finale con i dodici minuti e passa di "Atomium Jules," idealmente dedicato al simbolo per eccellenza dell'Expo 1958 di Bruxelles che continua a colpire l'attenzione di molti artisti e uomini di cultura, primo fra tutti anche Jonathan Coe che l'ha preso a spunto per un suo recente fortunato libro.

In questo brano il gruppo vola veramente alto, liberando energie, sino a questo momento dell'ascolto del disco, inaspettate e che mostrano la freschezza potenziale della band, sicuramente pronta ad altre future sfide.

Track Listing

Wander; The Sun Sets Slowly; One Creaking Birch Tree; The Call; Improvisation; Little Wild Child; Let's Live; Drew's Beard; Atomium Jules.

Personnel

Adam Meckler
trumpet

Adam Meckler: tromba e flicorno; Nelson Devereaux: sax; Joe Mayo: sax (tenore); Zacc Harris: chitarra; Graydon Peterson: contrabbasso; Greg Schutte: batteria.

Album information

Title: Wander | Year Released: 2016 | Record Label: Shifting Paradigm Records

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