Home » Articoli » Live Review » Vijay Iyer Sextet alla Casa del Jazz di Roma

1

Vijay Iyer Sextet alla Casa del Jazz di Roma

By

Sign in to view read count
Vijay Iyer Sextet
Casa del Jazz
Roma Jazz Festival 2018
Roma
23.07.2018

Dopo aver fatto man bassa di premi nei referendum delle principali riviste jazz di tutto il mondo con il suo ultimo album Far from Over, pubblicato da ECM lo scorso anno, il pianista Vijay Iyer si è presentato alla guida del suo sestetto per un tour europeo estivo di tre settimane, di cui la data romana costituiva l'ultimo concerto prima del rientro in patria. Il gruppo era lo stesso che ha inciso il lavoro sopracitato, accolto ovunque con recensioni entusiastiche; unica differenza nella formazione, la presenza di Jeremy Dutton alla batteria in sostituzione dell'annunciato Tyshawn Sorey (comunque rimpiazzato più che degnamente). Line-up completata quindi da Stephan Crump al contrabbasso, Graham Haynes cornetta e flicorno, Steve Lehman sax alto e Mark Shim sax tenore, oltre naturalmente al leader al piano e Fender Rhodes.

Il concerto ha mostrato che l'entusiasmo delle recensioni era assolutamente giustificato, e che la musica proposta dal sestetto è veramente tra le cose migliori che si possano ascoltare attualmente, un jazz proiettato verso il futuro ma saldamente agganciato alle sue radici afroamericane. Il repertorio attingeva non solo dal recente lavoro in sestetto, ma anche dal precedente lavoro di Iyer in trio, Break Stuff. I temi si sono susseguiti in un flusso continuo e quasi senza pause, alternando i momenti con e senza la presenza dei fiati. Perfetto l'equilibrio tra parti scritte e improvvisate, e ottimi gli assoli da parte di tutti i musicisti, a riempire novanta minuti di musica densa, intensa e stimolante, talmente intensa da non consentire neanche la concessione di un bis nonostante le insistenti richieste del pubblico. Al suo posto, durante il breve brano che ha concluso il set, dopo la presentazione dei musicisti il pianista si è lanciato in una breve spiegazione del significato del titolo del CD, sottolineando quanto già riportato nelle note interne al CD, che assume il carattere di un proclama di sapore prettamente politico, elencando le varie cose che sono "tutt'altro che finite" (Far from Over): la lotta contro il fascismo, contro la supremazia bianca, per l'uguaglianza, per i diritti umani e la giustizia.

Un ottimo concerto da parte di uno dei migliori esponenti del jazz contemporaneo da seguire con la massima attenzione in tutti i suoi progetti.

Comments

Tags

Concerts

May 12 Sun

For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Jazz article: Hiromi's Sonicwonder At SFJAZZ
Jazz article: Joel Frahm Trio At Scott's Jazz Club
Jazz article: Tony Miceli Quintet at Chris’ Jazz Café

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.