Pascal Niggenkemper: Upcoming Hurricane

Che puntualmente arriva con la title-track, la natura sprigiona tutta la sua potenza, gli elementi si scatenano in un sabba irrefrenabile, le dita di Nabatov scorrono frenetiche sulla tastiera come spinte da una forza invisibile, le pelli e i metalli percossi da Gerald Cleaver irradiano un pulviscolo ritmico in moto perpetuo, lo spazio e l'atmosfera sono attraversati da convulsioni e fremiti asimmetrici che, in coda, si trasformano in inaspettata scansione binaria.

Poi la quiete dopo la tempesta. In "Arbol de piedra" (il riferimento è a formazioni rocciose presenti in Bolivia che modellate dal vento assumono le sembianze di alberi) il tempo sembra fermarsi, poche note distillate dal pianoforte, qualche leggero pizzicato del contrabbasso, le spazzole che strisciano leggere lasciando un senso di vago e di indefinito. Con "Aeolus" i venti tornano a soffiare, non così impetuosi come in precedenza, ma capricciosi, irriverenti, quasi si divertissero a creare scompiglio tra gli strumenti e i loro sorpresi interpreti.

Upcoming Hurricane, registrato al Loft di Colonia in un pomeriggio di primavera del 2010, è disco dalle tinte forti e senza compromessi. Tre musicisti in stato di grazia (sorprendente l'abilità strumentale e compositiva del giovane contrabbassista tedesco, già note quelle dei suoi compagni di viaggio) danno vita ad una registrazione dove si combinano mirabilmente pieni e vuoti, irruenza e dolcezza, libertà e coerenza.

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