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Daniele D'Agaro - Mauro Ottolini - Simone Zanchini: Up & Down
ByDi questa tendenza Up & Down, una delle sorprese discografiche del 2012, rappresenta la più tipica espressione italiana. Ciascun componente del trio, ben congegnato e affiatatissimo, porta al contesto una propria idea di tradizione jazzistica, appresa e maturata in decenni di pratica sul campo. D'Agaro ha respirato e approfondito quel tipo di approccio in Olanda, suonando con musicisti come Han Bennink, Tobias Delius, Sean Bergin, Benny Bailey, e riportando alla luce spartiti inediti di Don Byas. Zanchini invece si è avvicinato a quelle forme del jazz delle origini e dello Swing partendo dallo spirito e dalle cadenze della tradizione popolare romagnola. Ottolini infine è naturalmente orientato verso quell'esuberanza jazzistica per via degli stessi strumenti che suona, della sua propensione per un arrangiamento pimpante e bluesy e della dichiarata passione per il jazz degli anni Venti e Trenta, come confermato anche dal doppio Bix Factor.
Sta di fatto che le tre estroverse personalità, con la loro tecnica di sfrenato virtuosismo, si compenetrano perfettamente e producono una musica estremamente vivace e coerente, carica di verve e ironia. A parte le notevoli reinterpretazioni dei tre brani di Ellington e di "Art Deco" di Don Cherry, gli altri brani sono originals, che perlustrano umori e situazioni diverse. Al prevalere di motivi dinamici e movimentati di alta valenza melodica, ora saltellanti e briosi ora velati di nostalgia, fanno riscontro per esempio momenti di un'ampiezza liturgica e aulica, dimensione questa con cui ognuno dei tre ha dimestichezza avendola praticata in altri contesti.
"Cagliostro," di Zanchini, si ispira presumibilmente alle alchimie esoteriche del controverso personaggio morto nell'agosto 1795 nella Rocca di San Leo, dove era stato imprigionato oltre quattro anni prima: il verso della civetta e i fumi degli alambicchi sembrano accompagnare biascicate formule magiche. In "If I'd Go to Heaven Before You Do" invece, a firma di Ottolini che in questo caso suona la tromba bassa, sembra inaspettatamente di ravvisare uno di quei canti religiosi sardi, dall'incedere austero a malinconico, a cui ci ha abituati la struggente tromba di Paolo Fresu.
Ogni brano costituisce una sorpresa, un intelligente e imprevedibile percorso attraverso i risvolti dell'espressione più comunicativa e più piena, donando una gioiosa e tonificante esperienza d'ascolto. Qualcuno potrebbe sostenere che, rispetto a più elaborate e originali operazioni di sintesi fra tradizione e avanguardia, l'atteggiamento e i risultati del trio italiano sono un po' troppo espliciti e ruspanti, di una comunicativa immediata e quasi naif. Può essere vero, ma proprio per questi connotati la loro cifra stilistica diventa fortemente caratterizzata, tipicamente italiana (anzi nord italiana e ben poco mediterranea), di un'esuberanza coinvolgente, distinguendosi perciò nettamente da analoghe esperienze straniere.
Track Listing
1. Doin’ the Voom Voom; 2. Black and Tan Fantasy; 3. Franco Castel; 4. Matti Pellonpää; 5. Pi greco; 6. Art Deco; 7. Kalippos; 8. If I’d Go to Heven Before You Do; 9. Up & Down; 10. Cagliostro; 11. Bashaw Blues.
Personnel
Mauro Ottolini
sousaphoneDaniele D’Agaro (sax tenore, clarinetto); Mauro Ottolini (trombone, tromba bassa, flicorno tenore e soprano, conchiglie); Simone Zanchini (fisarmonica, elettronica).
Album information
Title: Up & Down | Year Released: 2013 | Record Label: Luminescence Records
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About Mauro Ottolini
Instrument: Sousaphone
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