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Mark Lambert: Under My Skin
ByMa non è così, perché il nostro si fa subito sopraffare dalla verve jazz trita e ritrita (sezione B) e rimette tutto in discussione. Perché Lambert è troppo raffinato (diciamo: patinato che è meglio) per permettersi sovvertimenti alle regole gattopardesche della coverizzazione: sforzarsi di dare l'impressione che tutto si muova: in realtà, tutto è sempre uguale a se stesso.
L'arpeggio al chiaro di luna che introduce "I've Got You Under My Skin" è un'altra trappola. All'inizio sembra che il brano venga sottratto agli echi ineguagliabili di Sinatra; un attimo dopo si rientra nella "normalità". Il background bossa del musicista è sempre presente (è stato collaboratore di Astrud Gilberto) e non fa davvero una grinza.
Poi ecco "In The Wee Small Hours of the Morning": un altro esemplare di jazz aromatizzato. Non basta nemmeno la cover stucchevole dei Cream di "Sunshine of Your Love," arrangiata come se fosse uno standard di Cole Porter. Né "Tenderly" o "But not for Me": il chitarrista dà un saggio della sua tecnica chitarristica da piacione.
Insomma: jazz da supermercato, prevedibile come una scatola di tonno in offerta.
Personnel
Album information
Title: Under My Skin | Year Released: 2009 | Record Label: W.E.R.F.
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