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Pat Martino Quartet: Undeniable: Live at Blues Alley
BySe l'ascoltatore ricerca una conferma, non rimarrà sorpreso, né soprattutto deluso da Undeniable.
I quattro musicisti conoscono bene la lingua in cui s'esprimono: quella propria delle formazioni con organo e chitarra (e senza contrabbasso). Una lingua la cui grammatica Pat Martino ha contribuito a scrivere, collaborando negli anni '60 con un gran numero di organisti: in primis Jimmy Smith, che insieme a Wes Montgomery creò il Dynamic Duo e le sue varie estensioni, che di quella lingua sono l'espressione più ricordata.
Dei sette brani di Undeniable, sei sono composizioni di Martino. Il settimo è uno standard: quella "'Round Midnight" che è stata l'imprescindibile marchio di fabbrica del repertorio del Dynamic Duo e di innumerevoli chitarristi, tra cui lo stesso Martino.
Tutta l'attenzione del gruppo si rivolge, evidentemente, all'improvvisazione. Non c'è molto spazio per l'arrangiamento. Ciò non significa che i brani siano sciatti. Al contrario, i temi sono essenziali e lanciano perfettamente i solisti. In pratica, assolvono alla funzione che il bop ha assegnato loro.
I soli, tutti, sono costruiti con sapienza e una buona dose di malizia: sempre, rigorosamente, in crescendo, sino a raggiungere il climax, l'urlo d'approvazione del pubblico che il gruppo incontra immancabilmente, a scandire l'avvicendarsi dei musicisti.
Non ci sono assoli di batteria, ma la presenza ritmica di Jeff "Tain" Watts è non di meno notevole, sostenuta dalla mano sinistra di Tony Monaco, che swinga instancabilmente dall'inizio alla fine del disco.
Martino agisce indubbiamente da leader. Si prende spazio, più di quello che riserva agli altri . Dimostra -se mai ce ne fosse bisogno- di cosa è fatto il suo stile: frammenti melodici ripetuti per interi chorus, che ancora mandano in visibilio il pubblico, rapidità d'esecuzione, anche se la mano è fisiologicamente più rigida (solo un poco, però) di qualche anno fa, frasi a ottave di montgomeriana memoria. In "'Round Midnight," invece, si può ascoltare quanto il chitarrista abbia indagato il proprio suono, conferendogli una profondità che la ballad esalta notevolmente.
Anche Tony Monaco ha codificato ormai il suo modo d'esprimersi, che deve molto al pianismo di George Shearing e ai suoni del suo mentore Jimmy Smith, ciò che egli stesso dichiara apertamente. La sua collaborazione con Martino dura da qualche anno. Tra le molte affinità poetiche che accomunano i due, la più forte è la profonda condivisione del blues, dal cui senso i loro soli sono sospinti e nutriti.
Parzialmente diverso è il discorso su Eric Alexander. Legato allo swing meno di Martino e Monaco, suona moltissimo. Talvolta sembra a corto di idee, talvolta illumina i brani di un'espressività inattesa, come quando comincia a graffiare le note, alla maniera di un sassofonista R&B.
Undeniable non è il miglior disco di Martino. Non è nemmeno il migliore del suo ultimo periodo. E,' però, un live viscerale, che si aggiunge ai già tanti della sua discografia.
Probabilmente a far da propulsore alla sua enorme produzione dal vivo è ancora - si dirà cosa banale - la sua voglia di divertirsi a suonare la chitarra e far divertire il pubblico. E il pubblico si diverte. Grida e applaude. Tutto il calore del jazz club si sente in questa registrazione. Questo incontro di intenti e aspettative "dai due lati del palco" è quanto di più bello questo disco restituisce.
Track Listing
Lean Years; Inside Out; Goin’ to a Meeting; Double Play; Midnight Special; ‘Round Midnight; Side Effect.
Personnel
Pat Martino
guitarPat Martino: guitar; Eric Alexander: tenor sax; Tony Monaco: organ; Jeff “Tain” Watts: drums.
Album information
Title: Undeniable | Year Released: 2011 | Record Label: HighNote Records
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