Samo Salamon Quartet: Two Hours

Si apre magnificamente con una bella melodia in dieci, prosegue con un omaggio a Steve Lacy decisamente fuori dagli schemi, e poi incappa in un passo falso, in una melodia piuttosto banale, che chi vi scrive trova, alla luce dei due brani precedenti, assolutamente incomprensibile.

Ed il CD prosegue alternando ottimi brani a composizioni di minore interesse. Inizialmente pensavamo i brani meno interessanti fossero semplicemente dei riempitivi. Mediamente i CD durano una settantina di minuti e questo porta inevitabilmente all'inserimento di qualche brano meno riuscito, che funge appunto da riempitivo per sfruttare al masssimo la capacità del supporto.

Ma “Two Hours” dura solo cinquantatre minuti. E quindi, forse, è solo questione di gusti. Ma visto che la perizia tecnica del quartetto è indiscutibile, le capacità di scrittura di Salamon pure, di che altro possiamo parlare?

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