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Franco D'Andrea: Traditions and Clusters

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Franco D'Andrea: Traditions and Clusters
Sorta di celebrazione per i suoi settant'anni (clicca qui per leggere l'intervista che gli abbiamo fatto per l'occasione), questo doppio CD di Franco D'Andrea vede il pianista trentino dal vivo, alle prese con entrambe le principali formazioni con le quali si mette incessantemente alla prova negli ultimi tempi: il trio atipico con i fiati di Ottolini e D'Agaro (leggi la recensione del recente concerto al Pinocchio Live Jazz di Firenze) e il suo ormai ben noto quartetto. Come se non bastasse questa ricognizione a tutto tondo nella sua attuale, attentissima attività, il secondo CD documenta la "fusione" degli organici in un sontuoso sestetto, mentre nel primo disco il trio - del quale finora mancava testimonianza registrata - è affiancato da un ospite eccezionale - Han Bennink - e, in una traccia, D'Andrea è impegnato in solitudine.

Già questa descrizione del contenuto dà l'idea dell'interesse di Traditions and Clusters, e tuttavia l'ascolto - unico vero metro di misura della musica - offre a nostro parere ancora di più. Permette infatti di cogliere le mille sfumature di una musica, quella attuale di D'Andrea, che viene da molti considerata un ideale incontro tra tradizione e innovazione e che qui come tale si presenta fin dal programmatico titolo e si disvela, ancor meglio che altrove, proprio grazie all'accostamento delle due formazioni.

Se infatti nell'apprezzatissimo quartetto - con il quale D'Andrea ha registrato negli anni scorsi due ottimi lavori per la medesima etichetta del Gallo Rojo (Half The Fun e Sorapis) - pone più palesemente l'accento sulla ricerca e l'innovazione, spingendosi sovente su territori liberi e astratti nei quali la tradizione è in filigrana un riferimento costante, il trio - anche per le sonorità che lo contraddistinguono, trombone e clarinetto - ha in essa un più esplicito radicamento, in realtà sempre di nuovo "tradito" da ascese improvvisative. Il loro avvicinamento, nel primo CD, e la loro fusione, nel secondo, ha il potere di far cogliere meglio il diverso darsi degli accenti. Non solo: ha anche l'effetto di togliere via quella latente "freddezza" che talvolta caratterizza le pur affascinanti e complesse creazioni di D'Andrea.

Qui, infatti, tutto suona matericamente concreto, coinvolgente non solo per la mente, ma anche per il cuore: sarà forse perché la presenza di Bennink offre al trio una pulsazione in più, sarà perché il calore dei suoni di clarinetto e trombone esalta nel sestetto la genialità tagliente delle ance di Ayassot, sarà perché l'incontro live offre stimoli che catalizzano tutto l'eccellente materiale (musicale e umano): fatto sta che in questo Traditions and Clusters tutto funziona perfettamente e convince pienamente.

Gran disco, dunque, opera di punta di un artista inesausto, all'apice di una lunga ed esemplare carriera.

Track Listing

CD 1 - 1. I’ve Found a New Baby (Palmer-Williams) + Turkish Mambo (Tristano) + Strawberries (Gershwin) - 24:41; 2. Clusters N. 1 (D’Andrea-Ayassot-Mella-De Rossi) + Monodic (D’Andrea) - 8:36; 3. Clusters N. 2 (D’Andrea-Ayassot-Mella-De Rossi) - 10:18; 4. Caravan (Tizol-Ellington) - 8:10 CD 2 - 1. March (D’Andrea) - 8:27; 2. Via libera (D’Andrea) - 8:51; 3. A4 + m2 (D’Andrea) - 7:30; 4. Turkish Mambo (Tristano) + Half the Fun (Strayhorn-Ellington) - 11:05; 5. M3 (D’Andrea) + Caravan (Tizol-Ellington) - 14:55; 6. Into The Mistery (D’Andrea) - 7:57; 7. Old Time Blues (D’Andrea) - 11:31.

Personnel

Mauro Ottolini
sousaphone

Franco D’Andrea (pianoforte), Andrea Assayot (sax contralto), Daniele D’Agaro (clarinetto), Mauro Ottolini (trombone), Aldo Mella (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria) Han Bennink (batteria).

Album information

Title: Traditions and Clusters | Year Released: 2012

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