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Tiziano Tononi

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Il tratto principale della mia musica
Direi senza esitazione la passione e l'energia. Una volta Giovanni Bonandrini, non dimenticato produttore di Black Saint e Soul Note, mi disse che scrivo musica epico-celebrativa.

La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me
Una grande dose di sincerità. Anche perché, se li chiamo a suonare vorrei intanto che si sentissero liberi di esprimersi, e che suonassero quello che sono, piuttosto che quello che sanno.

Come musicista, il momento in cui sono stato più felice
Difficile dire, in quarant'anni di musica suonata, scritta, registrata, mixata, viaggiata, parlata e mangiata, ce ne sono stati probabilmente tanti, e per questo mi sento sempre una persona fortunata. Ricordo in particolare una sera di fine giugno 1983, tornavo a casa a piedi con i miei pali della pioggia dallo Studio Barigozzi, avevamo appena finito di mixare il primo disco con Nexus, era un sabato sera di inizio estate, quasi nessuno in giro, io ero felice e in pace con il mondo.

Come musicista, il mio principale difetto
Non dovresti chiederlo a me, in ogni caso, al di là della musica, a volte sono un Caterpillar.

La mia più grande paura quando suono
Quando suono non ho paura. Perché dovrei averne? È la condizione che mi fa stare bene, la ricerco e spero di avere sempre un rapporto fecondo con l'idea di suonare. Questo non significa che siano sempre solo rose e fiori, ma di fondo in tutti questi anni ho imparato che se c'è una cosa che niente e nessuno ti può togliere è il tuo rapporto più intimo e profondo con la Musica, nei confronti della quale mi sento, e mi sono sempre sentito, in debito. Con la realtà della musica in questo paese invece no, lì senza falsa modestia mi sento in credito, e di molto.

Sogno di suonare
Se parliamo di sogni sognati, ah beh, c'è solo l'imbarazzo della scelta... Con la band di Charles Mingus della tournée del '64; con il gruppo di Eric Dolphy e Booker Little del Five Spot '61; con il trio di Albert Ayler di Spiritual Unity; con il quartetto di Ornette Coleman del '67 con Charlie Haden e David Izenzon (e Ed Blackwell!); con Old & New Dreams, con l'Experience di Jimi Hendrix; con gli Allman Brothers del Fillmore East ... Nella realtà, aver suonato con Roswell Rudd, Dewey Redman, Anthony Braxton, Cecil Taylor, William Parker, Barre Phillips, Mark Dresser, Joe Fonda, Steve Swell, Herb Robertson, Andrew Cyrille, Maggie Nicols, Tiziana Ghiglioni, Gianluigi Trovesi, Giancarlo Schiaffini e tanti altri ha reso reali alcuni dei miei sogni, giovanili e non.

La mia fonte di ispirazione
Le fonti di ispirazione sono molteplici, e non necessariamente sempre e solo musicali in senso stretto. Libri in primis, passione politica, film, viaggi, altre musiche, naturalmente.

I miei musicisti preferiti
One million dollar question! Mingus, John Coltrane, Miles Davis, Paul Bley, Sun Ra, Archie Shepp, Art Pepper, Jackie McLean, Don Cherry, Steve Lacy, Ornette, Andrew Hill, Jimi Hendrix, Frank Zappa, Patti Smith, Grand Funk Railroad, Who, Bob Dylan, Leonard Cohen, Jackson Browne, Thelonious Monk, James Taylor... Varèse, Bartòk, Berg, Webern, Chavez, Revueltas, Ginastera, Cage, Cowell, Lou Harrison, Maderna, Petrassi, Dalla Piccola, Rahsaan Roland Kirk, Bessie Smith, Aretha Franklin, Isaac Hayes, Curtis Mayfield, devo continuare?

I miei dischi da isola deserta
Coltrane: Ballads e il disco con Johnny Hartman, Stellar Region e Kulu Se Mama;
Miles: Someday My Prince Will Come, The Complete on the Corner, Bitches Brew;
Ornette: Free Jazz, Ornette! , Science Fiction, The Empty Foxhole, Crisis;
Hendrix: Tutti i quattro dischi ufficiali in studio;
Zappa: Una manciata a caso, a patto che contenga Roxy & Elsewhere!
Le sonate di Beethoven fatte da Gilels, l'integrale di Varèse, la musica per organo e quella per liuto di Bach, I primi cinque o sei dischi di Dylan, The Fillmore Concerts e Brothers and Sisters degli Allman Brothers, Steppenwolf, Mountain, Grand Funk, King Crimson, Soft Machine, Genesis quelli "veri," Gentle Giant, molto Blues acustico ed anche elettrico, Joni Mitchell, Neil Young, Steve Reich, musiche di Java, Bali, West Africa, Cuba, Haiti, India.

La canzone che fischio sotto la doccia
Potrebbe essere "Serenade to A Cuckoo" di Roland Kirk, versione Jethro Tull.

I miei pittori preferiti
Velasquez, Tiziano, Tintoretto, Jackson Pollock, Mark Rothko, Van Gogh, Matisse, Picasso, Malevic, Morandi, Mantegna, Rubens, Cezanne, Balla, Boccioni Burri, Kandinski.

I miei film preferiti
"I Tre Giorni Del Condor"; "Jeremiah Johnson"; "Lo Spaventapasseri"; "La Conversazione"; "Soldato Blu"; "Nessuna Pietà Per Ulzana"; "Chato"; "Il Ritorno di Henry Collings"; "Le Mele Marce"; "Scene Di Caccia in Bassa Baviera"; "Schindler's List"; "Il Mucchio Selvaggio"; "Piccolo Grande Uomo"; "Balla Coi Lupi"; "Cane Di Paglia"; "La Notte Dell'Agguato"; "Taxi Driver"; "Uomo Bianco Va Col Tuo Dio"; "Geronimo di Walter Hill"; "I guerrieri Della Notte"; "Apocalypse Now"; "Il Coraggioso"; "Il Mago Di Oz."

I miei scrittori preferiti
Baudelaire, Turgeniev, Melville, Kerouak, Leroy Jones, Cormack McCarthy, Huxley, Orwell, Marx, Angela Davis.

La mia occupazione preferita
Dipende, se non è suonare o stare intorno alla musica... cucinare per amici e famiglia, camminare in posti che ispirano pensieri, al mare per esempio.

Il dono di natura che vorrei avere
Se dovessi proprio dire... Un po' più di senso degli "affari," tanto non ce l'ho, e alla fine va bene così, forse mi sarei antipatico.

Nella musica, la cosa che detesto di più
La pochezza eretta a qualcosa, il nulla spacciato per meraviglia, l'omologazione premiata come se fosse un merito.

Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
Quelli fatti in buona fede, provando a stare sul filo sottile di un equilibrio che non è sempre facile mantenere, quelli di coloro che di fondo non smettono di rischiare.

Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale
"Forever Young" di Bob Dylan, dedicato ai miei figli.

Lo stato attuale della mia attività musicale
Sono in un momento molto positivo, ho tante cose in cantiere e diverse, alcune già realizzate, altre che si prospettano come sfide entusiasmanti e come stimoli per il futuro, sono contento della mia età e di quello che mi sta portando in termini di consapevolezza e capacità.

Il mio motto
Quello del Che: Le battaglie non si perdono, si vincono sempre!.

Foto: Angela Bartolo

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