Frank Carlberg - John Hebert - Gerald Cleaver: Tivoli Trio

Ma attenzione, in Tivoli Trio non c'è nulla delle esagerazioni malinconiche o grottesche del mondo circense, delle fantasmagorie del carnevale, della visionarietà di Fassbinder o degli incubi subdoli di Hitchcock. Perché Carlberg sceglie la strada della sintesi, del prosciugamento, dell'astrazione come sommo processo d'identificazione concettuale. Le frasi sono spesso scarne ma ricche di significati, la narrazione alterna piani sequenza e fermo-immagine, l'uso geniale delle dinamiche favorisce la definizione di un mondo musicale ricco e affascinante, in economia di note.

Le particolari strategie espressive di Carlberg trovano terreno fertile e fondamentale nello straordinario lavoro dei due compagni di viaggio. John Hebert è un gigante del contrabbasso, tanto vulcanico nelle idee quanto essenziale e originale nell'interazione, con un senso orchestrale del sostegno ritmico e armonico che non concede nulla all'enfasi e alla ridondanza. Gerald Cleaver esibisce leggerezza di tocco, inesauribile fantasia, e si esalta nel gioco di suggerimenti, di agguati, di controffensive alle provocazioni del leader.

Nonostante una manciata di grandi album Frank Carlberg non gode ancora della fama attribuita a numerosi suoi colleghi. Ma attenzione, il musicista di origini finlandesi rientra a buon diritto nel ristrettissimo numero di pianisti originali, che non suonano "alla maniera di...," con una poetica del tutto personale, in grado di scrivere pagine assai significative nel mondo degli ottantaquattro tasti.

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