Home » Articoli » Interview » Tingvall Trio

Tingvall Trio

By

Sign in to view read count
All About Jazz: Come è nato il Tingvall Trio?

Martin Tingvall: Dal 2000 al 2003 ho suonato molto le tastiere in gruppi pop e blues. Ero sempre in tournée e mi mancava moltissimo suonare la mia musica al piano acustico. Così nel 2003 decisi di fondare il Tingvall trio

AAJ: Quando suoni il piano sembra che tu sia in una relazione molto intima col tuo strumento. Quando hai scoperto il piano?

M.T.: In effetti, amo il mio strumento, il piano a coda, ma sono ancora più innamorato della musica in generale. Il piano è semplicemente lo strumento con cui esprimo le mie idee musicali. Ho iniziato all'età di nove anni perché i miei amici suonavano ed ero curioso di farlo anche io.

AAJ: Quali sono i grandi pianisti che ti hanno ispirato?

M.T.: Ho iniziato a suonare il piano jazz dopo aver sentito Mc Coy Tyner. La sua energia continua ad essere una fonte di grande ispirazione per me. Ma il poeta del pianoforte, Bill Evans, è altrettanto importante. Come lo sono del resto Herbie Hancock e Chick Corea. E John Taylor è uno straordinario musicista. Mi piacciono anche molti pianisti svedesi come Bobo Stenson, Jan Johansson... Insomma la lista è lunga...

AAJ: Quale è il tuo background musicale e cosa ti piace ascoltare?

M.T.: Sono cresciuto con molti generi musicali. Sono partito con la classica e la musica pop ma molto rapidamente ho iniziato a scrivere musica. Ora sto nel mio CD-Player c'è Arvo Pärt ma mi piaccono cose molto diverse fra di loro come il trio di Bobo Stenson, Adele, Bach, gli AC/DC...

AAJ: Sul vostro sito internet hai scritto che componi nella tua casa in Svezia. Quanto è radicata nel tuo paese la tua maniera di comporre?

M.T.: È vero, ho composto moltissimo a casa mia nel sud della Svezia vicino al mare che, insieme alla natura in generale, ha sempre avuto un grande influsso positivo ed è fonte di ispirazione. Comunque nel corso dell'ultimo anno ho composto anche ad Amburgo e durante il tour...

AAJ: Come componete i vostri brani?

M.T.: Per me la melodia è la chiave di tutto... se la melodia è forte ci puoi fare quello che vuoi, la puoi cambiare, puoi modificarne la metrica, farne una ballata... Quando compongo, la maggior parte delle volte quindi parto proprio dalla melodia, poi si aggiungono il ritmo di Jürgen Spiegel e il contrabbasso di Omar Rodriguez Calvo che colora le immagini musicali.

AAJ: Una celebre frase di Frank Zappa dice "il jazz non è morto ma ha uno strano odore" pensi che il nuovo jazz che contamina e butta giù le barriere tra differenti generi musicali sia l'unico modo di rinnovare questo genere?

M.T.: Ci sono molti modi di fare musica nuova; mescolare diversi generi e stili musicali è una delle possibili strade. Si può anche usare strumenti differenti e nuovi, mescolare il jazz con nuove forme artistiche, etc. Insomma, le possibilità sono enormi. Grandi quanto la nostra immaginazione.

AAJ: Come vi relazionate agli standard?

M.T.: Ci sono così tanti grandi gruppi che li suonano benissimo. Giusto per citarne uno, basta ricordare il trio di Keith Jarrett. Noi preferiamo suonare la nostra musica ma in futuro non si può escludere che inseriremo anche qualche standard...

AAJ: Nella vostra musica c'è un grande lavoro di composizione che non sembra lasciare molto spazio all'improvvisazione. Preferite rimanere vicini alle composizioni?

M.T.: Siamo molto fedeli alle composizioni ma ovviamente ogni volta che suoniamo dal vivo improvvisiamo e suoniamo in modo diverso.

AAJ: Che tipo di miscela musicale volete creare?

M.T.: Stiamo cercando di essere noi, di essere il Tingvall Trio. Cerchiamo di creare un suono che sia subito riconoscibile. Ci sono tantissimi grandi trii pianistici in giro, ma noi speriamo di essere l'unico che suona in questo modo.

AAJ: Le ragioni che vi tengono uniti come gruppo sono le stesse o sono cambiate negli anni?

M.T.: Cerchiamo di fare musica bella e piena di energia. Cerchiamo di suonare jazz nel modo in cui dovrebbe essere suonato nel 2012, ossia con riferimenti a molti altri generi.

AAJ: Hai un'intesa perfetta coi tuoi compagni di trio, ma se - solo per gioco - dovessi sostituirli per un concerto, con quale bassista e con quale batterista viventi vorresti suonare? E se la stessa domanda fosse fatta ai tuoi compagni con quale pianista pensi ti sostituirebbero?

M.T.: Cambiando anche uno solo dei mebri del gruppo In questo caso non ci sarebbe più il Tingvall Trio... ma - per stare al gioco - la mia risposta è: Jon Christenssen come batterista e Palle Danielsson come contrabbassista. E io sarei sostituito da Kenny Kirkland!

AAJ: Siete amici nella vita?

M.T.: Si! Siamo ottimi amici, ma ovviamente spesso abbiamo opinioni divergenti. Questo probabilmente contribuisce a farci fare buona musica insieme creando una interessante miscela di musica ed opinioni personali.

AAJ: Vägen, il vostro ultimo album, vi ha dato grande notorietà e vi ha portato nella top ten jazz in Germania. Sembra essere diverso rispetto ai vostri precendenti album. Cosa è cambiato dagli inizi?

M.T.: Penso che ogni album sia legato agli altri. Tutta la musica è scritta da me ed è suonata dagli stessi musicisti.

Ma credo che la band sia cresciuta di album in album ed in Vägen abbiamo dato una maggiore sensazione di album live... In altre parole, credo che abbiamo maturato un sound nostro e l'album ha quindi più impatto. Credo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione...

AAJ: Vägen arriva dopo cinque anni di lavoro di gruppo. Come immagini il Trio tra 5 anni?

M.T.: Spero che staremo ancora crescendo e lavorando anche a livello internazionale magari portando avanti un progetto con una big band o magari con un'orchestra sinfonica

AAJ: La Spagna è stata una nazione molto importante nei vostri tour ed il nuovo album si apre con una sorta di dedica a Siviglia. Mi potresti dire cosa porti con te dai tuoi viaggi?

M.T.: Credo che ognuno di noi torni dai tour con una grande dose energia. Ad esempio, in Spagna abbiamo avuto una grande risposta di pubblico e questo ha generato tutta una serie di idee per le composizioni che abbiamo sviluppato durante il resto del tour. Ovviamente ogni nazione è diversa, ma credo che in Spagna ed Italia - due paesi mediterranei - la gente abbia un modo diverso di esternare i propri sentimenti. Sicuramente in modo più diretto rispetto ai paesi del nord Europa. Adoro viaggiare ma non lo faccio abbastanza. Se solo avessi più tempo...

AAJ: Come mai avete registrato Vägen in Italia?

M.T.: Perché siamo stati molto contenti di lavorare con il grande Stefano Amerio nel suo studio di registrazione vicino ad Udine. È veramente un maestro della registrazione della musica acustica ed amo il suo sound. E inoltre ha un grande piano Fazioli nel suo studio...

AAJ: Una cosa che non puoi dimenticare dell'Italia?

M.T.: ..non abbiamo potuto vendere i CD all'Auditorium. E allora lo abbiamo fatto per strada... Faceva davvero freddo!!! Ma - a parte questo - grandissimo pubblico e cibo fantastico!

AAJ: Ti piacerebbe scrivere una colonna sonora?

M.T. Si! Sarebbe una grande scommessa che mi piacerebbe provare. Del resto sono un grande appassionato di cinema e le colonne sonore sono interessantissime.

AAJ: Queli sono i tuoi film preferiti?

M.T.: "Shining," "Grand Torino," "Million Dollar Baby," "L'esorcista," "Il gladiatore".

Foto di Riccardo Crimi.

Altre foto del Tingvall Trio sono disponibili nella galleria immagini dedicata al loro concerto romano.


< Previous
Lorraine Feather

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.