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Thumbscrew alla Casa del Jazz di Roma

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Thumbscrew
Casa del Jazz
Roma
06.11.2017

Il progetto Thumbscrew nasce dall'incontro di tre forti personalità della scena dell'avanguardia jazzistica newyorkese, la chitarrista Mary Halvorson, il contrabbassista Michael Formanek e il batterista Tomas Fujiwara. Tra loro è scattata subito un'alchimia che li ha portati alla fondazione del trio, che ha già pubblicato due album per la Cuneiform.

Recentemente hanno registrato per la stessa label due nuovi CD che verranno pubblicati nel 2018, uno di composizioni originali e uno di covers. Nel concerto romano, ultima di tre tappe italiane all'interno di un breve tour europeo, hanno presentato i brani originali dal lavoro di prossima uscita. Le composizioni, firmate singolarmente dai tre musicisti, mostrano una grande omogeneità, a dimostrazione della forte comunità di intenti che contraddistingue i membri del trio.

La loro musica nasce dal desiderio comune di trovare uno sbocco improvvisativo collettivo all'interno di una scrittura rigorosa. Dal vivo questo approccio viene mantenuto, con i musicisti che leggono dagli spartiti, in modo tale che l'improvvisazione scaturisce in modo naturale dai temi ritmicamente complessi.

I tre musicisti sono tutti compositori ed esecutori, e nell'economia del trio hanno lo stesso peso, anche se inevitabilmente, per via dello strumento, è la chitarrista a risultare più spesso in primo piano. Il suo solismo, agile e nervoso, si basa su una ricerca timbrica che coinvolge l'uso di loops e un range di toni della sua chitarra semiacustica che va dal caldo morbido all'aspro distorto, sostenuta dall'interplay dei compagni che formano molto di più di una semplice sezione ritmica di accompagnamento, ma stimolano reciprocamente un dialogo continuo che costituisce l'essenza di ogni composizione. Il grosso merito del trio è quello di aver trovato il giusto equilibrio tra il cerebralismo delle composizioni e l'immediatezza dell'improvvisazione, mantenendo una fluidità e una scorrevolezza tutt'altro che scontate.

Un ottimo concerto da parte di uno dei gruppi più interessanti della scena jazzistica contemporanea.

Foto (di repertorio): Peter Gannushkin

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