Home » Articoli » Album Review » Chris Parrello: Things I Wonder

Chris Parrello: Things I Wonder

By

Sign in to view read count
Chris Parrello: Things I Wonder
Jazz? No è il suono di New York. Things I Wonder, la prima uscita a nome del chitarrista Chris Parrello è un'opera che, un filo sotto la leggerezza della quale si ammanta, nasconde domande che metterebbero ogni appassionato di musica in soggezione. «Cosa è il jazz?» si chiede nemmeno troppo velatamente Parrello, nel tentativo di definire la propria musica. Se l'etichetta è tanto evitata quanto, in fin dei conti, amata dai musicisti nei nostri anni, Parrello abbandona la via principale, e sceglie una seconda strada. La mia - dice - è semplicemente musica newyorkese, ovvero musica che ha avuto la fortuna di nascere là dove tutto si incontra per creare - artisticamente parlando - qualcosa di nuovo e inedito ma pieno di echi del passato più o meno recente. E così eccoli sette musicisti (e una voce) a firmare nove capitoli di un album in cui ogni brano coincide con un grattacapo.

Intendiamoci, la musica si gode dalla prima all'ultima nota, ed è priva di increspature e asperità da intellettualismo delle sette note, ma il tentativo di ricondurre a questa o all'altra corrente quello che si ascolta è un tentativo destinato a fare un buco nell'acqua. Qui si ascolta tanto jazz quanto folk americano, ma suonati dal punto di vista che adotterebbe un componente dei Radiohead. "Anymore," tanto per citare uno dei casi più eclatanti - posizionata subito dopo l'inaugurale e spiazzante "Choises" - potrebbe apparire su un disco di Thom Yorke e soci se alle chitarre suonasse il Bill Frisell di Disfarmer.

«Credo che la città si muova lentamente per chi vi è nato. Per me, New York non è una idea, è una casa», spiega Chris. Probabilmente il segreto sta nella somma delle parti: il nostro 'NYC man' infatti si circonda di musicisti approdati nella Grande Mela i quali l'hanno poi scelta come casa a loro volta. Differenza non da poco se la band comprende una cantante australiana che ai testi spesso preferisce sillabe per assecondare i lineamenti della melodia, un violinista albanese, un bassista di Las Vegas, un batterista israeliano, e un sassofonista di Boston. «Ho costruito quest'album con questi musicisti in mente. L'album è stato costruito attorno a loro». Senza dubitare di una sola parola del chitarrista innamorato della teoria musicale - cioè della base (o della risultante?) matematica della poesia - viene il dubbio che la stessa formazione abbia costruito una (nuova) casa attorno al proprio leader. C'è troppo, e tutto suona troppo bene. Le cose che Parrello si chiede nel titolo di questo lavoro sono probabilmente le stesse sulle quali ci interroghiamo noi. Ma le risposte - onestamente - ci interessano poco: ci bastano queste nove composizioni acustiche.

Track Listing

1. Chioces; 2. Ani More; 3. Open Out; 4. Broken Shell; 5.In Spite of You; 6. She Laughs; 7. Undone; 8. My War; 9. Welcome Home.

Personnel

Chris Parrello (chitarre); Karlie Bruce (voce); Ian Young (sassofoni); Kevin Thomas (basso); Aviv Cohen (batteria); Rubin Kodheli (violino); Greg Glassman (tromba); Rich Hinman (pedal steel).

Album information

Title: Things I Wonder | Year Released: 2011 | Record Label: On Target Media Group


< Previous
A Family Affair

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.