Aram Shelton Quartet: These Times

E ci riesce perfettamente perché nelle sei composizioni presentate - quattro sono di Shelton - vi è una tale varietà di situazioni, una tale ricchezza di idee, che l'ascoltatore resta quasi stordito e, per una volta, non dal volume dell'esecuzione. I quattro musicisti sanno bene che a volte una pausa, un silenzio, un sussurro, una soluzione timbrica ardita, una scomposizione ritmica inaspettata conferiscono alla musica una potenza intrinseca che va ben al di là delle usuali dinamiche, dell'uso dei registri estremi, o degli unisoni assordanti.

Il quartetto di Aram Shelton lavora piuttosto per sottrazione, per combinazioni asimmetriche ed essenziali, con la melodia che rimane elemento imprescindibile della loro musica anche se quasi mai immediatamente riconoscibile. Se ne coglie l'andamento affiorare qua e là, piccole cellule che si espandono e si ritirano, che trovano spazi vitali in situazioni apparentemente inospitali. Non mancano i momenti di grande intensità, di grovigli sonori memori di certo post-free ma se dovessimo trovar un modello a cui These Times potrebbe ispirarsi sceglieremmo Out of Lunch di Eric Dolphy, E scusate se è poco!

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