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Jamie Saft, Steve Swallow, Bobby Previte: The New Standard
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Tre personalità assai differenti sia dal punto di vista generazionale che artistico accomunate dal medesimo spirito curioso e dal gusto per la sfida come Jamie Saft, Steve Swallow e Bobby Previte si danno appuntamento nello studio di registrazione di Saft e tre ore dopo scodellano questo The New Standard.
Buona la prima, nessuna ripresa, nessuna alternate take, il tutto fissato su nastro a due tracce analogico dall'ingegnere del suono Joe Ferla, quarto protagonista dell'incisione. Che nasce in loco, diretta, immediata, con qualche idea, qualche semplice struttura proposta soprattutto da Saft e la musica prende forma. Con i tre musicisti che mettono in campo la loro sapienza improvvisativa senza porsi problemi di un inizio e di una fine, lavorando principalmente su possibili connessioni e sviluppi degli elementi a disposizione.
E per quelle insondabili leggi che spesso sottendono il processo creativo, da una musica quasi completamente improvvisata nascono dieci brani perfettamente strutturati, nei quali i numerosi ruscelli che alimentano il fiume del jazz, scorrono placidi, consapevoli che il loro carico di storia è in buonissime mani.
Vi è una sorta di understatement che caratterizza la registrazione, i musicisti a lavorare dietro le quinte delle idee piuttosto che in prima linea sul palcoscenico dell'esibizionismo. E quando Saft abbandona il pianoforte per l'amato organo, tracce di rock anni settanta, di soul e di gospel screziano di nuovi colori i sessanta minuti dell'album. Ne risulta un lavoro che sa di classicothe new standard ?in netto contrasto con la recente produzione del barbuto tastierista, ma non per questo meno interessante.
Anzi ancor più preziosa.
Buona la prima, nessuna ripresa, nessuna alternate take, il tutto fissato su nastro a due tracce analogico dall'ingegnere del suono Joe Ferla, quarto protagonista dell'incisione. Che nasce in loco, diretta, immediata, con qualche idea, qualche semplice struttura proposta soprattutto da Saft e la musica prende forma. Con i tre musicisti che mettono in campo la loro sapienza improvvisativa senza porsi problemi di un inizio e di una fine, lavorando principalmente su possibili connessioni e sviluppi degli elementi a disposizione.
E per quelle insondabili leggi che spesso sottendono il processo creativo, da una musica quasi completamente improvvisata nascono dieci brani perfettamente strutturati, nei quali i numerosi ruscelli che alimentano il fiume del jazz, scorrono placidi, consapevoli che il loro carico di storia è in buonissime mani.
Vi è una sorta di understatement che caratterizza la registrazione, i musicisti a lavorare dietro le quinte delle idee piuttosto che in prima linea sul palcoscenico dell'esibizionismo. E quando Saft abbandona il pianoforte per l'amato organo, tracce di rock anni settanta, di soul e di gospel screziano di nuovi colori i sessanta minuti dell'album. Ne risulta un lavoro che sa di classicothe new standard ?in netto contrasto con la recente produzione del barbuto tastierista, ma non per questo meno interessante.
Anzi ancor più preziosa.
Track Listing
Clarissa; Minor Soul; Step Lively; Clearing; Trek; The New Standard; I See No Leader; Blue Shuffle; All Things To All People; Surrender The Chaise.
Personnel
Jamie Saft
pianoJamie Saft: piano, organ; Steve Swallow: electric bass; Bobby Previte: drums
Album information
Title: The New Standard | Year Released: 2014 | Record Label: RareNoiseRecords
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Jamie Saft, Steve Swallow, Bobby Previte
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Jamie Saft
Vincenzo Roggero
RareNoiseRecords
Steve Swallow
Bobby Previte
The New Standard