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Zeno De Rossi Shtik: The Manne I Love

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Zeno De Rossi Shtik: The Manne I Love
Zeno De Rossi, assieme a una bella parte del "conjunto de El Gallo Rojo" e a molti altri ottimi collaboratori, rende omaggio in questo doppio CD a uno dei suoi miti: il batterista Shelly Manne, personaggio che ha attraversato buona parte della storia del jazz, ma che non ha mai disdegnato - da autentico jazzista - di dialogare con musicisti di altra estrazione. Una manna, Manne, per chi - come De Rossi e gli altri che hanno preso parte all'impresa - ha nel proprio codice genetico la spinta a mescolare generi e stilemi, suoni e riferimenti diversi.

Non è perciò sorprendente che questo lavoro sia tra i migliori dei molti eccellenti realizzati dal Gallo. La cosa che può invece egualmente sorprendere è il modo intelligente ed equilibrato in cui la tradizione - sebbene plurale e diversificata - viene fusa in questi due dischi con la poetica tipica del "conjunto". Perché se le ventotto tracce includono, oltre alcune composizioni originali, standard frequentati da Manne e brani dei molti autori che hanno incrociato le loro strade con quelle del batterista - da Ornette Coleman a Burt Bacharach, da Art Pepper a Tom Waits, da Lennie Tristano a Frank Zappa - quel che è sommamente interessante è ascoltare il modo in cui De Rossi, Alfonso Santimone ("music director" del progetto) e tutti gli altri hanno saputo rileggere originalmente e in fogge sempre diverse il tutto. Inanellando una serie di tracce nelle quali fin la composizione dei gruppi cambia in continuazione, così come il tipo di interpretazione, senza che ciò leda in alcun modo la coerenza di un progetto che proprio nella varietà di colori e forme espressive ha il suo punto forte.

Darne esempi sarebbe riduttivo e comunque ridondante, così come impossibile sarebbe sottolineare le spettacolari performance offerte dai molti ospiti: molto meglio rimandare all'ascolto delle quasi due ore di musica sempre appassionante e sorprendente. Sarà sufficiente ricordare solo l'apporto fortemente espressivo e ogni volta diverso della voce di Silvia Donati, quello ancora sempre rinnovato di Santimone (impegnato su una molteplicità di tastiere, ma splendido al pianoforte specie ove la formazione è il classico trio), quello di Achille Succi ai clarinetti e quello di Paolo Botti alla viola. E ci scusino gli altri, che non meritano meno elogi.

Per concludere, è forse opportuno sottolineare una cosa particolarmente importante, e cioè che una delle qualità maggiori di un lavoro così complesso sta proprio nel non apparire tale. Nell'essere cioè godibilissimo, vuoi per l'ironia che lo attraversa (e che si svela subito con la prima traccia, una sorta di finto New Orleans, con tanto di finto rumore di fondo del finto vinile), vuoi per la selezione di composizioni diversissime ma accomunate dall'immediatezza (inclusa quella di Ornette, "Lorraine"), vuoi perché proprio la virtuosa comunione della tradizione con la sperimentazione continua del Gallo ha il pregio di rendere accessibile tanto la tradizione a chi apprezzi l'avanguardia, quanto l'avanguardia a chi apprezzi la tradizione.

Non era facile, ma Shtik c'è riuscito. È bene approfittarne non facendosi sfuggire The Manne I Love (peraltro tra i migliori dischi del 2010) e magari anche consigliandone l'ascolto ai tanti che chiedono cosa sia il jazz. Qui non lo si spiega, lo si ascolta. Che è meglio.

Track Listing

CD 1: 1. Sheldon (Z. De Rossi) - 3:34; 2. When We’re Alone (Burton/Jason) - 5:20; 3. All of Me (Simons/Marks) - 2:50; 4. La Mucura (trad.) - 3:17; 5. Out on a Limb (S. Manne) - 4:16; 6. Jubilation T. Cornpone (Mercer/De Paul) - 3:02; 7. Lorraine (O. Coleman) - 6:58; 8. Pasties and G-String (T. Waits) - 3:33; 9. Subconscious Lee (L. Konitz) - 3:43; 10. Perk Up (J. Rowles) - 5:54; 11. Zamar Nodad (trad.) - 4:42; 12. Fever (Davenport/Cooley/Lee) - 3:48; 13. Queen of Hummus (Z. De Rossi) - 0:43. CD 2: 1. The Washington Twist (I. Berlin) - 6:11; 2. Un Poco Loco (B. Powell) - 5:07; 3. The Thrill Is Gone (Henderson/Brown) - 3:40; 4. Flip (S. Manne) - 3:14; 5. Victory Ball (L. Tristano) - 3:06; 6. I’m an Old Cowhand (J. Mercer) - 4:24; 7. Wives and Lovers (Bacharach/David) - 2:47; 8. How About That (R. Freeman) - 5:05; 9. Africa (S. Manne) - 3:15; 10. The Sound Effects Manne (R. Freeman) - 0:35; 11. Me and Some Drums (De Rossi/D’Agaro) - 3:25; 12. My Manne Shelly (H. Mancini) - 2:37; 13. Lost Life (A. Pepper) - 3:40; 14. Panama Limited (Z. De Rossi) - 0:46; 15. Take Your Clothes Off (F. Zappa) - 2:27.

Personnel

Zeno De Rossi (batteria, balafon), Alfonso Santimone (pianoforte, sintetizzatore, Fender Rhodes, organo elettrico, vibrafono), Daniele D’Agaro (sax tenore), Nicola Fazzini (sax contralto), Francesco Bigoni (sax tenore), Achille Succi (clarinetti), Kyle Gregory (tromba), Mauro Ottolini (trombone, tuba), Gerhard Gschlöss (trombone), Enrico Terragnoli (chitarra, chitarra basso, ring modulator), Alesandro “Asso” Stefana (chitarra), Paolo Botti (viola, banjo), Danilo Gallo (contrabbasso), Stefano Senni (contrabbasso), Silvia Donati (voce), Simone Padovani (percussioni), Vincenzo Vasi (theremin, voce), Claudia Bidoli (voce), Nina Browarnik (voce).

Album information

Title: The Manne I Love | Year Released: 2011

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