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Gretchen Parlato: The Lost and Found
ByL'attesa per il nuovo lavoro, dunque, era alta, e le aspettative non sono andate deluse. Tutt'altro. The Lost and Found non è soltanto il suo miglior disco, e un lavoro assai convincente di per sé, ma è quello che ne rivela, e svela, più compiutamente la cifra peculiare, l'orizzonte espressivo, l'ambizione. In esso, Gretchen Parlato si dimostra per quello che è, ovvero un'abilissima cantante, un'eccellente compositrice, e una paroliera sensibile al senso e alla musica delle parole. Soprattutto, dimostra di camminare, con invidiabile equilibrio, ma senza equilibrismi, sul sottile filo che separa jazz e popular music (ammesso, beninteso, che ciò abbia ancora un senso negli anni Dieci del ventunesimo secolo), abitando ciascun mondo con grande proprietà ed eleganza. Questa sua capacità di mescolare, ibridare, di mostrare cioè come sia possibile una terza via piena di buonsenso e rispetto per tutte le fonti musicali alle quali si attinge è la forza maggiore di un lavoro che va precisandosi con risultati spesso emozionanti.
Sin dall'iniziale "Holding Back the Years," ripescata niente meno dal repertorio dei Simply Red, si capisce l'aria che tira, ed è un'aria freschissima, raffinata, timbricamente esatta, coinvolgente, elegante. Perché l'altro grande pregio del disco è quello di essere stato provato e inciso da un gruppo che lavora insieme regolarmente, che ha avuto tempo di ragionare anche sulle scelte di arrangiamento più minute, sulle soluzioni meno prevedibili. Il repertorio, però, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è, ruffianamente costruito sulle riletture jazzy di materiale popular (come ormai spesso accade): si divide tra riletture e brani originali; questi ultimi o sono stati scritti integralmente, parole e musica, o la vocalist ha apposto un testo sulle musiche dei suoi compagni di viaggio. Il dato che più colpisce, allora, è che finalmente gli originali sono assai più interessanti delle cover: a dirla tutta, le composizioni di Gretchen, soprattutto "Winter Wind," "How We Love" e "Better Than," sono le cose migliori dell'album (aggiungendoci "Still," su musiche del chitarrista Alan Hampton). E, per rincarare la dose, sembra quasi che le riletture di monumentali classici del jazz moderno ("JuJu," di Shorter, e "Blue in Green" di Bill Evans) siano fuori posto: omaggi dovuti ma non centrati, né perfettamente aderenti al progetto complessivo.
Infine, due parole sui musicisti. Anzi una: fantastici. Empatici, creativi, brillano per la sapienza con cui seguono ogni piccola curva del tragitto, assecondano la musica, ne condividono il respiro. Menzione speciale per Kendrick Scott, talmente moderno da sembrare antico. È il batterista che vorrei essere. Se torno a nascere.
Track Listing
Holding Back The Years; Winter Wind; How We Love; Juju; Still; Better than; Alo, Alo; Circling; Henya; In a Dream (Remix); All That I Can Say; Me and You; Blue in Green; The Lost and Found; Without a Sound.
Personnel
Gretchen Parlato
vocalsGretchen Parlato: vocals; Taylor Eigsti: piano; Derrick Hodge, Alan Hampton: bass; Kendrick Scott: drums; Dayna Stephens: tenor saxophone.
Album information
Title: The Lost And Found | Year Released: 2011 | Record Label: ObliqSound
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Instrument: Vocals
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