Miles Davis with John Coltrane: The Legendary 1960 European Tour (Box 3 CD)

Il problema era loro, ovviamente, non della musica, che era rigogliosa, aggressiva e robusta. Nel giro di pochi mesi le escursioni di John Coltrane, alla testa del suo quartetto, saranno pian piano accettate e negli anni successivi il saxofonista diventerà il vero centro di riferimento per il nuovo jazz. Ovviamente Miles Davis era ben consapevole del grande valore del suo collaboratore e aveva resistito alla richiesta di Coltrane di non partecipare a questo tour europeo già da tempo programmato. In cambio aveva dato il via libera a Coltrane per la sua attività di leader a partire dal rientro negli States a metà aprile.

Questo cofanetto di 3 CD ben documenta quel tour europeo e mette assieme 23 brani per quasi quattro ore di musica, quasi sempre decentemente registrata da network radiofonici locali, che ci fa ascoltare quello che all'epoca era certamente il paradigma di riferimento nel jazz per piccole formazioni. La strumentazione è quella classica e gli interpreti sono di assoluto valore. In pratica è il gruppo che un anno prima aveva registrato Kind of Blue, il capolavoro del Miles acustico. Manca il sax alto di Cannonball Adderley e il pianoforte è affidato alle capaci mani di Wynton Kelly che nel disco in studio era presente in un solo brano, sostituito negli altri pezzi dal grande Bill Evans.

Proprio da Kind of Blue arrivano i due brani che fanno un po' la parte del leone in queste registrazioni dal vivo: "So What" e "All Blues," riproposti in varie esecuzioni. Sono i due brani che meglio incarnano quei concetti di jazz modale che Miles Davis stava all'epoca patrocinando per farli diventare i pilastri del jazz degli anni a venire.

I tre CD propongono brani del quintetto di Miles Davis con John Coltrane tratti dalle date di Copenhagen, Francoforte, Monaco, Zurigo e Scheveningen. A mo' di bonus il terzo CD contiene quattro brani registrati a Dusseldorf il 28 marzo del 1960. In quella occasione, registrata dalla tv tedesca, Miles non suonò per problemi contrattuali e i suoi musicisti si esibirono in quartetto senza di lui. Un occasione ghiotta per ascoltare John Coltrane in veste di leader (occasionale) di un quartetto, proprio poche settimane prima che partisse la sua avventura alla testa del John Coltrane Quartet che passerà alla storia per la sua musica appassionata e torrenziale. In maniera piuttosto bizzarra si pensò di far salire sul palco anche Stan Getz nella ballad "Moonlight in Vermont" (che appartiene proprio al repertorio di Getz). Un abbinamento decisamente anomalo che comunque vide la sezione ritmica di Miles accompagnare impeccabilmente il saxofonista. Ci voleva ben altro per mettere in difficoltà musicisti di grandissimo spessore come Wynton Kelly, Paul Chambers e Jimmy Cobb. Semmai è proprio l'intervento pulitino e preciso di Stan Getz col suo suono soffiato e innocente a risultare fuori luogo: basta ascoltare l'attacco del successivo "Walkin" con John Coltrane in grandissimo spolvero per capire che siamo proprio su un altro pianeta.

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