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Rosario Giuliani: The Hidden Side

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Rosario Giuliani: The Hidden Side
Non privo di belle melodie né di pregievoli momenti ben strutturati, The Hidden Side rappresenta la sintesi perfetta tra due modi di intendere la musica. Da una parte la logica giudiziosità dell'ordine sonoro -in cui ogni elemento funziona perchè strutturato e rispondente ai principi della pertinenza alla forma chiusa e all'armonia di riferimento, così come è nell'eloquente "My Hidden Sky," che concilia in un unicum la poliritmicità e il medium swing con cui viene accompagnato il tema—dall'altra il parziale abbattimento degli schemi, ovvero la ricerca dell'ignoto, del caso e, soprattutto, del nascosto.

Rispetto ai lavori precedenti, Rosario Giuliani in questa ultima sua fatica discografica segue una nuova direzione, un percorso che lo porta ad esplorare lati ancora inespressi, probabilmente celati, sopiti e che si concretizzano partendo proprio dal suono del suo sassofono contralto che qui subisce una specie di metamorfosi, si arricchisce di nuove sfumature sonore, assumendo una conformazione timbrica leggermente asprigna, spigolosa ma sempre e comunque ricca di intensità. Il fraseggio è come sempre sorpendente, abbonda di idee e di pathos: è solo un poco meno vincolato al modello sintattico postboppistico, è più obliquo e ricco di effetti timbrici.

La presenza di Paolo Damiani -decano italiano della musica creativa ed improvvisata -sancisce l'alterità di quest'opera rispetto alle precedenti, rende chiara ed inequivocabile la volontà di far assumere ai brani una dinamicità morfologica che concilia insieme il vuoto e la forma, il lessico semanticamente determinato e la sua stessa disgregazione, l'aleatorio e il suono strutturato.
L'esperimento (perché di questo si tratta) riesce. I brani seguono una logica, un programma: Giuliani si sforza di svelare sia il senso nascosto delle cose che ci circondano sia le emozioni che esse ci procurano quando le si vedono dal loro lato inespresso e oscuro. Analizza le parti in ombra. Per meglio realizzare l'impressione inespressa Giuliani mette in discussione perfino il suo consolidato modo di intendere il jazz, riverberando nella musica una nuova serie di idee sul suono personale e d'insieme. Se ne ricava un'esperienza sonora ben formulata e scevra da steriotipie e manierismi stilistici.

La spontaneità e la passionalità esecutiva giocano un ruolo determinante. I momenti si nutrono di visioni che sgorgano improvvise da un frammento tematico, da un respiro, da una pulsione collettiva.
Già in "The Hidden Force of Love" -brano che apre il disco -si percepisce la volontà di intraprendere una nuova strada. In altri brani invece si avverte la sensazione che la struttura sia vincolante e tendenzialmente mainstream, come in "The Hidden Voice." In altre ancora, poi, il suono scorre liberamente organizzato (è il caso di "The Hidden Face of Stars") realizzando una serie di sviluppi procedurali aperti.

Per quanto il compito della sezione ritmica rimane quello di sostenere la pulsazione e precisare le coordinate melodiche e armoniche, essa —soprattutto il brillante pianoforte di Alessandro Lanzoni—non manca di assolvere al ruolo di interporsi al sassofono bilanciando il flusso delle idee di quest'ultimo.
Molto spesso il contenuto si fa forma (un esmpio è "The Hidden Face of Stars"): il tema assume una preminente centralità ed intorno ad esso i respiri poderosi degli altri strumenti si concentrano interattivamente fino a formularne, in un gioco di incastri fonici, la natura del brano, che procede verso il possibile, ovvero l'ignoto; il pianoforte riveste qui un ruolo determinante, con grumi di suono inspessisce e rende quasi materica la natura della musica.
Originale ed efficace insieme la scelta di utilizzare in alcuni brani il suono dell'arpa—affidata alle mani di Marcella Carboni—che conferisce al sound un senso di inusuale serenità anche quando si predispone al dialogo, al contrappunto (si ascolti la ballad "The Hidden Magic of Colors").
Lasciando scorrere le tracce, altre ballad ("Hidden Moon" e "Tamburo," sentito omaggio al compianto Marco Tamburini) completano l'album.

The Hidden Side è un soprendente lavoro; in esso l'inatteso, il caso, l'evento improvviso, la successione spontanea di momenti musicali costituiscono il fondamento creativo del progetto. Si susseguono atti concreti e si annullano le stereotipie per consentire l'approdo verso nuovi spazi sonori in cui lo stesso Giuliani sonda la possibilità offerte dall'aleatorietà. La musica esce dagli schemi per farsi passione: conscio e inconscio convivono pacificamente.
Di sicuro questo disco rappresenta una tappa importante nella carriera artistica di Rosario Giuliani.

Track Listing

The Hidden Force of Love; The Hidden Magic of Colors; The Hidden Lane; Hidden Memories; The Hidden Voice; The Hidden Face of Stars; Hidden Moon; My Hidden Sky; Tamburo.

Personnel

Rosario Giuliani
saxophone, alto

Rosario Giuliani: sax (contralto, soprano); Alessandro Lanzoni: pianoforte; Luca Fattorini: contrabbasso; Fabrizio Sferra: batteria; Paolo Damiani: violoncello; Marcella Carboni: arpa.

Album information

Title: The Hidden Side | Year Released: 2016 | Record Label: Parco Della Musica

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