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Giuseppi Logan: The Giuseppi Logan Quintet

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Giuseppi Logan: The Giuseppi Logan Quintet
Fino a qualche tempo fa il nome di Giuseppi Logan era legato al più celebre caso da "Chi l'ha visto?" nella storia del jazz moderno. Titolare di un paio di dischi ESP pubblicati fra il '64 e il '65 (The Giuseppi Logan Quartet e More), il sassofonista di Philadelphia era stato poi inghiottito da un buco nero a inizio anni Settanta, dopo qualche altra comparsata su lavori altrui. Chi parlava di suicidio, chi di overdose: fatto sta che del bizzarro Logan si erano perse le tracce.

Questo fino al 2008, quando un gruppo di attivisti cristiani lo ha riesumato dalle nebbie del tempo mettendolo di fronte a una telecamera su una panchina del Tompkins Square Park nell'East Village di New York, dove il nostro si esibiva (e si esibisce ancora di tanto in tanto) per raccattare qualche spicciolo (vuole la leggenda che nel momento in cui fu identificato da uno degli attivisti, evidentemente un attivista col pallino del free, Logan stesse suonando "Begin the Beguine" di Cole Porter). In pochi allora diedero credito a quel breve filmato subito circolato in rete. E invece lo scheletrico e canuto sassofonista era proprio il redivivo Giuseppi, pronto a riprendere il discorso interrotto quarant'anni prima grazie all'aiuto della sempre solidale comunità dei musicisti newyorchesi.

Il resto è storia dei giorni nostri. Il moltiplicarsi delle apparizioni nei locali, la pioggia di articoli sulle riviste specializzate americane e, ultimo atto della più classica delle rentrée, il primo disco pubblicato dopo 45 anni di silenzio.

Giuseppi Logan è vivo! Giuseppi Logan è tornato! Viva Giuseppi Logan!

Ma tanto è facile sorridere, e anche un po' commuoversi, all'incredibile vicenda, tanto è difficile credere alla storia di resurrezione musicale che si vuole raccontare in questo disco. Diciamolo subito: il miracolo riuscito con Grimes (sul cui caso pure ci sarebbe molto da discutere) con Logan non si ripete. Certo, il quintetto messo in piedi per l'occasione è portentoso (Warren Smith e Dave Burrell, già compagni di ventura del primo Giuseppi, valgono da soli il prezzo del biglietto). Ma quei 45 anni non sono passati senza lasciare il segno (chi scrive ha avuto modo di toccare con mano le condizioni del nostro all'ultimo Vision Festival). Del Logan dei dischi ESP, in magico equilibrio tra lucidità iconoclasta e imperizia da idiot savant, non è rimasto nulla. O meglio, è rimasta solo l'imperizia.

Giuseppi è tornato, la sua musica no.

Track Listing

1. Steppin’ (Logan); 2. Around (Logan); 3. Modes (Logan); 4. Over the Rainbow (Arlen/Harburg); 5. Dop Dues (Logan); 6. Blue Moon (Rodgers/Hart); 7. Freddie Freeloader (Davis); 8. Love Me Tonight (Logan).

Personnel

Giuseppi Logan
saxophone

Giuseppi Logan (sax contralto, piano, voce); Matt Lavelle (tromba, clarinetto basso); Dave Burrell (pianoforte); Francois Grillot (contrabbasso); Warren Smith (batteria).

Album information

Title: The Giuseppi Logan Quintet | Year Released: 2010 | Record Label: La Fontaine


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