The Alchemist è una sorta di vetrina ordinata e luccicante delle qualità (note) di due fuoriclasse d'oltreoceano (Gene Jackson e Reuben Rogers) e quelle (meno note) di due emergenti italiani (Mino Lanzieri e Francesco Nastro). Luccicante perché le otto composizioni di Lanzieri fungono da ideale trampolino di lancio per le escursioni solistiche di turno, che siano la scintillante e allo stesso tempo morbida chitarra del leader, il pianismo danzante di Nastro o la ritmica poderosa ed elastica della coppia americana. Ordinata perché in The Alchemist, non vi è nulla fuori posto, tutto suona perfetto, nessun accidente, nessuna sorpresa dietro l'angolo, nessun cambio di marcia.
E così i brani suonano un po' tutti uguali, con il tema ben definito, normalmente su di un tempo medio o medio-veloce, e la sensibilità dei musicisti che apporta il proprio tassello alla definizione del quadro d'insieme.
Quella che viene a mancare è proprio l'alchimia del titolo, ossia quella reazione chimica che dall'uso di elementi noti provoca un qualcosa di sconosciuto o non preventivato, e quindi il piacere dello stupore. Il disco si fa comunque apprezzare per la valenza dei musicisti e per la compattezza del suono e sarà particolarmente apprezzato da che ama in particolare modo il cosiddetto modern mainstream.
Track Listing
01. N.Y. Time; 02. About Me; 03. The Alchemist; 04. Travelin'; 05. High Life; 06. Falling Grace (Swallow); 07. Sometimes I Remember; 08.
Wherever You Are.
Tutte le composizioni sono di Mino Lanzieri tranne quelle indicate.
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