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Barry Altschul: The 3dom Factor
ByStrumentista tra i più sensibili e versatili della sua generazione, ha vissuto in prima persona alcuni del momenti cruciali del jazz post-coltraniano, nel trio di Chick Corea che sarebbe evoluto nei Circle o accanto a Sam Rivers, con Paul Bley e in capolavori del periodo come Conference of the Birds di Dave Holland o Coon Bid'ness di Julius Hemphill.
A partire dalla metà degli anni Ottanta la sua attività - che abbraccia anche l'insegnamento e la musica per la danza - è stata decisamente meno documentata, nonostante molti progetti e collaborazioni in Europa e pur continuando a incrociare personalità interessanti di differenti generazioni, come dimostra questo video in quartetto con Rivers, Santi Debriano al basso e Uri Caine al pianoforte.
È quindi un bellissimo regalo, per gli appassionati oltre che per il suo settantesimo compleanno, questo nuovo lavoro a suo nome prodotto da Petri Haussila per la finlandese TUM Records, etichetta che già aveva pubblicato l'ultimo lavoro del FAB Trio, History of Jazz in Reverse.
Proprio da quell'esperienza nasce questo nuovo trio, con il contrabbassista Joe Fonda e il sax tenore di Joe Irabagon al posto del compianto violinista Billy Bang. La scelta di Irabagon suona piuttosto naturale, dal momento che il più giovane sassofonista [ultimamente sugli scudi specialmente con i Mostly Other People Do the Killing e nei quintetti di Mary Halvorson e Dave Douglas] suona da tempo con entrambi.
Se però le strategie sonore del FAB Trio erano dichiaratamente collettive, il lavoro di The 3dom Factor è interamente ascrivibile alla leadership di Altschul, che firma tutti i brani eccetto la rilettura di "Ictus" di Carla Bley. Tre temi sono incisi qui per la prima volta, ma l'ossatura del disco è costruita attorno a una serie di composizioni del batterista che già comparivano in suoi dischi degli anni Settanta e Ottanta.
È infatti un lavoro di grande ridefinizione della memoria quello che Altschul compie qui: una memoria che non può solo essere personale, ma che è quella della tradizione e dei riferimenti che emergono da brani quali "Papa's Funkish Dance" o "Martin's Stew," che erano già apparsi sotto altro titolo e che sono dedicati rispettivamente a colleghi di strumento come la "triade" Jo Jones/Kenny Clarke e Philly Joe Jones e come Stu Martin.
Non manca poi una ballad come "Irina," incisa da Altschul nel bellissimo Brahma del 1980 e ripresa nel disco omonimo della Soul Note con Enrico Rava e John Surman, così come la ripresa - verso la fine del disco, quasi a ricomporre il discorso prima di una breve improvvisazione solitaria - di quella splendida "Natal Chart" che compariva nel disco d'esordio come leader, You Can't Name Your Own Tune, inciso per la Muse nel 1977 e assolutamente da recuperare, forte di una formazione stellare con Sam Rivers, Dave Holland, George Lewis al trombone e Muhal Richard Abrams al pianoforte.
La ridefinizione della memoria avviene anche attraverso i tanti riferimenti che emergono: il frammento di Misterioso di Monk su cui è costruita Be Out S'Cool, il ritmo ascoltato in Mali e riproposto in "Oops," così come i richiami a Rollins che Irabagon [instancabile citazionista] inserisce nelle sue improvvisazioni e che sono una specie di fil-rouge lungo tutto il disco.
Quello che ne esce è un lavoro particolarmente intenso e calibrato, che - grazie anche alla generosità di Irabagon e Fonda - consente di non dimenticare che musicista straordinario continui a essere il batterista.
Buon settantesimo compleanno, Mr. Altschul!
Per leggere una lunga e ottima intervista con Altschul fatta dal batterista Harris Eisenstadt e pubblicata su Destination Out clicca qui.
Track Listing
The 3dom Factor; Martin's Stew; Irina; Papa's Funkish Dance; Be Out S'Cool; Oops; Just A Simple Song; Ictus; Natal Chart; A Drummer's Song.
Personnel
Barry Altschul
drumsBarry Altschul: drums; Jon Irabagon: tenor saxophone; Joe Fonda: double bass.
Album information
Title: The 3dom Factor | Year Released: 2013 | Record Label: TUM Records
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