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John Funkhouser: Still
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Pianista, bassista e compositore proveniente dalla musica classica e dalla marcata curiosità musicale, John Funkhouser è da tempo alla testa di un trio che, con questo, giunge al quarto CD in quindici anni. Il leader è affiancato da Greg Loughman al contrabbasso e Mike Connors alla batteria, ma in questo lavoro vi si aggiungono in alcune tracce anche Phil Sargent alla chitarra e Aubrey Johnson alla voce (usata comunque in modo strumentale e coloristico).
Still è un classico esempio di jazz moderno, elegante e ben suonato, con alcune soluzioni originali -in particolare l'uso della voce-e non privo di interpretazioni interessanti, ma nel suo complesso sostanzialmente convenzionale.
Il brano di apertura, "Indigo Montoya's Great Escape," è forse il più virtuosistico -cambiando più volte tempi e atmosfere offre al pianista numerose opportunità di mostrare la notevole tecnica-ed è seguito invece dal classicissimo "House of Rising Sun" (peraltro non molto frequentato in ambito jazz), del quale la formazione offre un'interpretazione intima e molto efficace. Vi emerge esemplarmente la pariteticità e l'intesa del trio, perché qui il ruolo di prima voce lirica è svolta dal contrabbasso di un eccellente Loughman, mentre il lavoro di Connors alla batteria è non solo, come nel resto dell'album, estremamente variato e sensibile, ma qui si spinge a raddoppiare il piano nelle improvvisazioni.
Altrettanto interessante, sebbene al primo ascolto un po' straniante, la rilettura della evansiana "My Romance," assai diversa da come si è soliti ascoltarla a profusione ad opera dei molti piano trio che popolano le scene jazzistiche. Un po' meno persuasivo, invece, l'omaggio a Monk con "Little Rootie Tootie," che pare mancare proprio gli aspetti più caratteristici del pianista afroamericano, sciogliendosi in qualcosa di troppo fluido.
Notevole, infine, la conclusiva title track, costruita con stilemi e strutture tipici della musica indiana, che testimonia i poliedrici interessi musicali di Funkhouser, e che di nuovo mette in luce Loughman con una interpretazione maiuscola.
Still è un classico esempio di jazz moderno, elegante e ben suonato, con alcune soluzioni originali -in particolare l'uso della voce-e non privo di interpretazioni interessanti, ma nel suo complesso sostanzialmente convenzionale.
Il brano di apertura, "Indigo Montoya's Great Escape," è forse il più virtuosistico -cambiando più volte tempi e atmosfere offre al pianista numerose opportunità di mostrare la notevole tecnica-ed è seguito invece dal classicissimo "House of Rising Sun" (peraltro non molto frequentato in ambito jazz), del quale la formazione offre un'interpretazione intima e molto efficace. Vi emerge esemplarmente la pariteticità e l'intesa del trio, perché qui il ruolo di prima voce lirica è svolta dal contrabbasso di un eccellente Loughman, mentre il lavoro di Connors alla batteria è non solo, come nel resto dell'album, estremamente variato e sensibile, ma qui si spinge a raddoppiare il piano nelle improvvisazioni.
Altrettanto interessante, sebbene al primo ascolto un po' straniante, la rilettura della evansiana "My Romance," assai diversa da come si è soliti ascoltarla a profusione ad opera dei molti piano trio che popolano le scene jazzistiche. Un po' meno persuasivo, invece, l'omaggio a Monk con "Little Rootie Tootie," che pare mancare proprio gli aspetti più caratteristici del pianista afroamericano, sciogliendosi in qualcosa di troppo fluido.
Notevole, infine, la conclusiva title track, costruita con stilemi e strutture tipici della musica indiana, che testimonia i poliedrici interessi musicali di Funkhouser, e che di nuovo mette in luce Loughman con una interpretazione maiuscola.
Track Listing
Indigo Montoya’s Great Escape; House of the Rising Sun; The Deep; My Romance; Little Rootie Tootie; Leda; Shakedown; Still.
Personnel
John Funkhouser
pianoJohn Funkhouser: pianoforte; Greg Loughman: contrabbasso; Mike Connors: batteria; Phil Sargent: chitarra in 3, 5, 8; Aubrey Johnson: voce in 3, 6.
Album information
Title: Still | Year Released: 2014 | Record Label: Jazsyzygy Records
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Neri Pollastri
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