Joe Locke: Sticks and Strings

Il personaggio è di grosso calibro: piombato sulla scena jazzistica in giovanissima età, Locke riceve riconoscimenti dalla critica e consensi di pubblico in tutto il mondo, collaborando con musicisti assai diversi tra loro come Cecil Taylor e Hiram Bullock, incidendo da leader una serie di album che lo consacrano definitivamente uno dei migliori vibrafonisti della sua generazione.

Tecnica prodigiosa, capacità di giostrare all’interno dei generi, dal post bop fino a flirtare con il pop, Locke è autore, in Sticks and Strings, di una musica che non fa dell’originalità la sua arma migliore ma che riserva grande attenzione all’ascoltatore, grazie a composizioni accattivanti e orecchiabili, un suono senza sbavature, un virtuosismo sempre ben controllato e dalla spiccata vena melodica.

Il chitarrista Jonathan Kreisberg, abbastanza anonimo nel resto dell’incisione, tira fuori gli artigli, ed il suo passato rock, in “A Word Before You Go“, una sorta di ballad dalle reminiscenze folk che non avrebbe sfigurato nel repertorio del Jarrett primi anni ‘70. Mentre in “Terzani“ crea un interessante intreccio timbrico con il vibrafono del leader che gioca di riverberi e sembra esaltarsi sui tappeti armonici della sei corde elettrica.

L’album ha un significativa chiusura con un blues atipico di Joe La Barbera che sintetizza al meglio la filosofia musicale di Locke, ossia un piede nella tradizione e corde e bacchette a fiutare l’attualità.

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