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Rob Mazurek Pulsar Quartet: Stellar Pulsations

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Rob Mazurek Pulsar Quartet: Stellar Pulsations
Il fatto che una volta ogni cinque anni ci si ritrovi da recensire un disco come questo è piacere sostanziale. Non solo perché Stellar Pulsations è uno dei classici "dischi dell'anno" ma perché, una volta tanto, tu recensore ti trovi davanti al fatto che devi scrivere e parlare di uno dei più grandi musicisti viventi. In altre parole è come quando -più di mezzo secolo fa -capitava di recensire i dischi di Mingus, Davis o Parker, ossia che sarebbero entrati di lì a poco nella leggenda.

Ora, però, piedi per terra. Non possiamo sicuramente leggere nella sfera di cristallo e sapere cosa sarà domani dei nomi del jazz contemporaneo ma è anche lecito lasciarsi andare con gente del genere fra le mani. Stiamo parlando di Rob Mazurek, nato a Jersey City nel 1965 ma musicalmente cresciuto nella "windy city" per eccellenza. Di Chicago però, Mazurek non è solo studente e fruitore. Da metà degli anni '90, benché "bianco e forestiero," è uno dei migliori veicolatori del futuro dell'importante scuola chicagoana che, per molti, resta il punto di riferimento del jazz moderno e delle sue avanguardie. Questo Pulsar Quartet rappresenta un nuovo capitolo dell'ormai già lunga e importante discografia di Mazurek. Filiazione diretta, potremmo anche affermare, del già venerabile Chicago Underground Collective o della recente Exploding Star Orchestra, della quale la pianista Angelica Sanchez e il batterista John Herndon oltre al fido bassista Matt Lux hanno fatto parte integrante.

La cifra qualitativa che fa di Mazurek una figura centrale della musica contemporanea è un coacervo di creatività, avanguardia, estetica e spiritualità che lo pongono in cima all'ideale classifica dei moderni innovatori. Il Pulsar Quartet ha dalla sua la freschezza delle filosofie compositive ed espositive del proprio leader in perenne equilibrio con l'espressionismo e l'introspezione. I sette brani di questo lavoro sono un'esemplare testimonianza di bilanciamento del suono del jazz moderno, dove armonia e ricerca fanno battere il piede e giocare la mente: immaginazione e improvvisazione in mano a interpreti corretti, mai deviati dalle lenti dell'evento scontato o dalle tentazioni facili. Uno splendido esempio di chiaroscuro capace di far fluire l'architettura di una "nuova musica" in un percorso che attraversa l'energia ritmica e la dolcezza delle ballad. Qui dentro, signori, ci trovate tutto: sogno e realtà, potenza e poesia, luce e ombra, dissonanza e lirismo, vertigine e cadenza, virtuosismo e spontaneità. Un raro caleidoscopio che permette visioni sonore di puro cromatismo primitivo. Insomma quelle "belle cose" che fanno sul serio la differenza. Un universo poliritmico di bellezza assoluta (si ascoltino ad esempio le cadenzate spire di un brano come "Spanish Venus" o i tempi assolutamente jazz accarezzati da lievi rimandi di quella musica brasiliana che il leader frequenta da qualche tempo nella conclusiva "Folk Song Neptune") che raccontano storie di musica totale attraverso i pedali e le frammentazioni dell'attento pianismo della Sanchez, le oblique derivazioni del basso di Lux, le mille strade ritmiche di Herndon e i colori solari di Mazurek che ricordano i recenti incontri del nostro con le carismatiche coerenze di Pharoah Sanders.

Se il buon giorno si vede dal mattino (questo è il primo lavoro in studio di questo quartetto) è abbastanza retorico affermare che ci troveremo presto a scrivere di altre magie similari. Del resto, se qualcuno ha già scritto di questo lavoro come -addirittura -di una "masterful update of the jazz tradition," qualcosa potrebbe finalmente smuovere le stalagmiti che albergano nell'orecchio di molti.

Personnel

Rob Mazurek
trumpet

Album information

Title: Stellar Pulsations | Year Released: 2012 | Record Label: Delmark Records


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Lyannaj

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