Ben Williams: State of Art

La tracklist si snoda attraverso undici passaggi, che conoscono gli inneschi di riconoscibilità melodica del pop/rock nell'iniziale "Home," la profondità espressiva di derivazione funk di "Moontrane," il rap di "The Lee Morgan Story" (con l'MC John Robinson in dialogo con la tromba di Christian Scott), le atmosfere da jazz club di "Dawn of a New Day," caratterizzata da un morbido solo di Matthew Stevens. Inoltre, fanno bella figura i sentiti omaggi a due figure imprescindibili della musica black delle ultime decadi, come Michael Jackson, qui ricordato con una sognante versione di "Little Susie," aperta da un bel intro in solo del leader, e Stevie Wonder, dal cui repertorio è stata presa in prestito "Part Time Lover," per l'occasione vestita con un abito sensuale e di grande appeal.

Ben Williams affida la riuscita dell'intero album - sia nel caso delle riletture che degli originali - a una struttura espressiva che predilige il movimento d'insieme, nel quale le parti soliste si innestano senza invadere mai troppo la scena, lontane dagli sterili sensazionalismi e dunque a vantaggio del lavoro di squadra. Scelta vincente per un album che si lascia ascoltare con molto piacere.

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