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Eberhard Weber: Stages of a Long Journey
ByRicordo serate d'ascolto infinite, con gli occhi persi dentro alle bellissime copertine naif dei suoi dischi, quasi sempre "firmate" dalla sua compagna Maya. Ascolti defaticanti, magari optati dopo ore di Roland Kirk, Eric Dolphy o Charlie Mingus.
Finestre sui cieli ECM, quando ancora erano tali. "Versammlungen" meteorologiche in diretto rapporto con le linee delle nuvole fuori dalla finestra; aliti di vento freddo del grande Nord. I colori di Chloe, quelli dell'isola Maurizius, i campi gialli del suono infinito o gli straordinari, silenziosissimi brani para-orchestrali dall'immensa bellezza armonica di "Following Morning".
Ebbene, moltissime delle perle sonore di quei dischi sono racchiusi in questo nuovo "Stages of a long Journey", celebrativa fotografia sonora "inventata" per festeggiare - accanto alla SWR Radio Symphony Orchestra di Stoccarda, vera istituzione germanica - i suoi 65 anni e i venti del celebre Theaterhaus Jazztage Festival, altrettanto nota istituzione della moderna e contemporanea realtà teutonica.
Ebbene signori, non c'è un solo minuto di queste "nuove" versioni che salverei in confronto a quelle dei brani originali (nuovo brano commissionato che da' titolo al lavoro compreso). Sicuramente è tutto nuovamente molto bello e arrotondato ma, purtroppo, senza la magica atmosfera che ha dato impronta unica ai lavori originali. Bella forza, si potrà affermare: questo è un evento assolutamente celebrativo ed è così che Eicher festeggia ed incensa giustamente uno dei "grandi nomi" del suo regno. Vero, ma mancano comunque i colori profondi e il peculiare senso di "sontuoso" che quelle composizioni avevano ai primordi. Qui è in gioco un altro significato di "sontuoso", quasi un qualcosa da sala delle grandi occasioni che mai, prima, Weber mi aveva - per fortuna - trasmesso.
Dunque, niente di male per carità, ma non incensiamo questo lavoro come ho sentito e visto fare in giro e prendiamolo per quello che effettivamente è e cioè una splendida festa di compleanno collettiva, con i professionali e misurati afflati del signor Garbarek e gli altri tanti aiuti all'amico fraterno dei vari Rainer Bruninghaus, Gary Burton, Wolfgang Dauner, Marilyn Mazur e Reto Weber, vecchi compagni di strada del grande bassista di Stoccarda. Per me rimane un illuminante solitario, capace come pochissimi altri di indicare strade sicure e non insidiose, talvolta cosparse di tanto di quel miele da restarne invischiati e non uscirne vivi. Per questo, forse, incredibilmente unico e affascinante. Ma, dunque, un disco. Non importante ma importante. Da recensire ma forse anche no. Che non aggiunge e non toglie nulla. Del resto anche Weber, da qualche anno, vive nel sud della Francia, lontano dalle brume del Baden-Württemberg e dai rombanti motori della Porsche di casa. Se guarda al sole lui, facciamolo anche noi tenendo solo in sottofondo un disco come Stages of a Long Journey. Basterà.
Track Listing
Silent Feet: Syndrome; Yesterdays; Seven Movements; Birthday Suite: The Colours of Chloë; Piano Transition; Maurizius; Percussion Transition; Yellow Fields; Hang Around; The Last Stage of a Long Journey; Air.
Personnel
Eberhard Weber
bassEberhard Weber: bass (1, 2, 4-12); double bass (3); Gary Burton: vibraphone (1, 2, 5-9, 11); Jan Garbarek: soprano saxophone (1, 4-9, 11); tenor saxophone (2, 5-9); Rainer Bruninghaus: piano (1, 2, 5-9, 11); Marilyn Mazur: percussion (1, 2, 5-9, 11); SWR Radio Symphony Orchestra Stuttgart, Roland Kluttig conductor: (1, 5-9, 11); Wolfgang Dauner: piano (3); Nino G.: beatbox (10); Reto Weber: hang (10).
Album information
Title: Stages Of A Long Journey | Year Released: 2007 | Record Label: ECM Records