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Rob Brown: Sounds

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Rob Brown: Sounds
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Rob Brown era soltanto quel funambolico sassofonista bianco al fianco di William Parker. Il ragazzo si è fatto le ossa, ha sviluppato un linguaggio al contralto del tutto personale ed è riuscito ad affrancarsi dall’ingombrante tutela del carismatico contrabbassista. Whit Dickey, Joe Morris, Rashied Ali, Cecil Taylor, Mark Dresser, Tim Berne, Matthew Shipp: la lista delle collaborazioni inizia ad essere polposa e include il meglio della scena free dell’ultimo ventennio.

L’ennesima e definitiva conferma della raggiunta maturità si intitola Sounds e porta impresso il marchio della rampante Clean Feed.

Ad affiancare Brown ci sono il violoncello versatile di Daniel Levin (già titolare di un rodato duo con il sassofonista) e il variopinto set di percussioni taiko di Satoshi Takeishi.

Ed è proprio partendo dall’anomala sezione ritmica che vale la penna di iniziare a tratteggiare la singolare bellezza del disco. La combinazione di violoncello e percussioni orientaleggianti, infatti, si muove eterea e leggera, fluttuante e impalpabile, sensibile e aggraziata, aggiungendo all’impasto del trio un pizzico di esotismo e permettendo al contralto di spiccare il volo.

Takeishi sottolinea, contrappunta, gioca magistralmente coi colori tenui delle percussioni e si concede un paio di eleganti escursioni in solitaria. Levin, invece, ricopre spesso il ruolo di propulsore ritmico, divertendosi a dettare i tempi dell’improvvisazione e non rinunciando ad eleganti passaggi in punta d’archetto.

Svetta, infine, il contralto sanguigno e perversamente sinuoso del leader: tra richiami espliciti all’Oriente (l’incantevole “Tibetan Folk Song”) e gustose rievocazioni di scuola free (l’obliqua “Stutter Step”), eleganti ballate (la dolcissima “Moment of Pause”) e cavalcate ossessive (l’ipnotica “Antics”), Brown si dimostra improvvisatore eccelso, dotato di una voce aspra e cristallina, capace di insinuare nella musica una lacerante tensione emotiva ed un affascinante senso di precarietà melodica (Ornette Coleman, Julius Hemphill e Arthur Blythe hanno lasciato il segno).

Insomma, un gran bel sentire!

Track Listing

Sounds part I Archaeology; Sounds part II Antics; Sounds part III Astir; Stutter Step; Tibetan Folk Song; Sinew; Moment of Pause.

Personnel

Rob Brown
saxophone, alto

Daniel Levin: cello; Rob Brown: alto saxophone; Satoshi Takeishi: percussion.

Album information

Title: Sounds | Year Released: 2007 | Record Label: Clean Feed Records


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