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Malcom Goldstein & Masashi Harada: Soil

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Malcom Goldstein & Masashi Harada: Soil
Ogni incisione di musica improvvisata è un viaggio verso l'incognito in quanto non si sa mai se la scintilla della comunicazione, di qualunque tipo essa sia, alla fine si propaghi tra i partecipanti al progetto. Soil, dove tutto va benissimo, rappresenta un disco importante per la musica improvvisata che fin da ora è da mettere fra le incisioni più interessanti del genere.

Malcom Goldstein è un musicista totale (anche nel senso che Giorgio Gaslini ha dato a questo termine), la cui attività è allo stesso tempo di teorico musicale, compositore, esecutore (fra l'altro di partiture di John Cage, Pauline Oliveiros, Ornette Coleman) ed improvvisatore: una figura dalle molteplici caratteristiche che ha rivoluzionato il modo di suonare il violino negli ultimi anni.

L'incontro con il pianista giapponese Masashi Harada si è svolto dopo anni di contatti in uno studio americano e funziona grazie alla grande sensibilità emotiva che i due mettono in gioco durante le improvvisazioni. Non sono solo la tecniche ai loro strumenti a fare la musica, bensì la loro voglia di incontrarsi, di raccontarsi a tutti i costi un qualcosa che da anni era irrisolto.

Harada è il più esperto in questo campo e si adegua subito alle tecniche eterodosse del violinista americano avvolgendole di suoni che hanno le basi nel jazz, non solo free, piegandosi in fondo a quelle che sono le esigenze della materia evocata: bellissima ed allo stesso tempo fragile, pronta ad andare per mille rivoli senza controllo alcuno e tuttavia plasmata in nuova forma dalla passione per essa creatasi in sala d'incisione.

La sua mente agile segue i suoni delle corde del violino: sforzati, gementi, ansiosi di cercare un sostegno alla propria presenza. Harada non si fa pregare, in grado com'è di usare il pianoforte sulla tastiera e dall'interno, senza alcun problema di vocabolario quando usa cluster o velocissimo rincorre impossibili sequele di Goldstein, o si ferma a riflettere su quello che il suo partner trasmette con una forza emotiva prepotente, che non ammette alcuna contraddizione.

Eppur funziona, perchè anche nella musica improvvisata esistono dinamiche simili a quelle di un normale gruppo bop in cui l'uno comunica, segue cosa succede, mentre l'altro prosegue la sua lotta per una improbabile supremazia facendo sì che l'intero progetto affondi in assoli dalla bellezza fine a sè stessa.

Su Soil non c'è un solo momento inutile ed anche su un'isola deserta, con un aggregato ed un CD-player si resterebbe deliziati per giorni a scoprire cosa succede su ogni singolo brano ascoltando alla fine sempre nuove possibilità espressive che i due utilizzano facendo sì che nuove tecniche strumentali si incontrino e diano forma ad una nuova grammatica, ad un linguaggio che aspettava solo di essere scoperto, con le sue regole ed eccezioni, il cui codice d'accesso solo ora è stato finalmente scoperto.

Track Listing

01. Premonition - 5:12; 02. Soil Under Tree - 8:23; 03. Dropping Out of Sky or Rock - 4:42; 04. Bitter Pride - In the Midst of Green Plain - 2:48; 05. Portentous Revelation - 6:08; 06. Come Ride and Ride to the Garden - 4:44; 07. Relentlessly Curious - 2:50; 8. Cliff, Revine, Rock - 3:13; 09. A Garden - 1:09; 10. Romanticism in Relation to Life - 9:07; 11. Micro Lyricism 5:23; 12.Wind and Mirror - 4:06; 13. Wind and Mirror 2 - 1:54; 14. Secret Sharer - 0:46. Tutti i brani sono di Goldstein/Harara

Personnel

Malcom Goldstein (violino); Masashi Harada (piano)

Album information

Title: Soil | Year Released: 2006 | Record Label: Emanem

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