Home » Articoli » Album Review » John Butcher, Ståle Liavik Solberg: So Beautiful, It Sta...
John Butcher, Ståle Liavik Solberg: So Beautiful, It Starts to Rain
By
John Butcher sta lentamente prendendo il posto di "sua maestà" Evan Parker che potremmo definire quasi uno specialista degli incontri in duo con percussionisti vari.
Scherzi a parte, il sessantatreenne sassofonista di Brighton attivo discograficamente sin dalla fine degli anni Ottanta, torna a far brillare casa Clean Feed da una parte con una ristampa di un lavoro precedentemente pubblicato nel 2006 accanto a Paal Nilssen-Love (Concentric) e dall'altra con questo nuovo lavoro con Ståle Liavik Solberg, ricalcando una ormai quasi storica tradizione che avvicina musicisti britannici e nord-europei. So Beautiful, It Starts to Rain è un classico lavoro di ricerca improvvisativa totalmente immerso nella più ortodossa free-form music ma, con in più, una approfondita attenzione sul significato del suono tout-court.
Registrato (immensamente bene) dal vivo all'Oto Cafe londinese nell'agosto del 2015, il disco mostra innanzitutto il valore di uno dei principali artefici di quella che molti riconoscono essere la "seconda stagione" dell'improvvisazione britannica.
Solberg invece, direttore artistico dell'ormai celebrato Blow out! di Oslo (festival di assoluto riferimento primario del genere), è ormai da anni un profondo conoscitore e frequentatore del panorama internazionale della "impro-music" contemporanea. Le sue numerose collaborazioni con il pianista Steve Beresford e con il chitarrista John Russell non potevano non permettergli di incrociare la sua filosofia musicale anche un principe dell'ancia quale Butcher.
Lo spettro sonoro affrontato vola calmo a cavallo fra forma musicale e pura rumoristica. La tavolozza d'indagine è davvero estrema ma ciò che immediatamente balza all'attenzione dell'ascoltatore è il drumming intensivo e arrembante capace di fare da perfetto sottofondo alle scorribande degli strumenti di Butcher pienamente a suo agio sia al tenore che al soprano.
Qualcuno è riuscito a definire il concerto dal quale è stato tratta questa registrazione come addirittura una "disintegrazione del limite." Non c'è bisogno di esagerare. Questo lavoro polifonico dal punto di vista strutturale è sicuramente da annotare fra le cose meglio riuscite da tempo in questi campi di indagine sonora ma forse, innanzitutto, per la notevole capacità di riuscire a sparigliare il mazzo delle carte che questa tipologia musicale è di norma capace di offrire. Un merito forse anche delle tipiche filosofie di lavoro dell'etichetta portoghese che ospita il lavoro ma, ovviamente e specialmente, per l'attitudine verso un peculiare materiale sonoro e la relativa profonda bravura interpretativa dei due protagonisti.
Spontanea e dinamica, energetica e empatica, la proposta del duo resta ovviamente confinata nel campo del puro impressionismo. Dei tre brani che compongono lo score del lavoro (curiosa e da premiare la scelta di un titolo del disco che è l'insieme delle sue composizioni, nel senso che il primo brano si intitola "So Beautiful," il secondo "It Starts" e il terzo "To Rain"), "It Starts" è il più lungo e quello che riesce forse a raccogliere ecumenicamente il senso di tutto il lavoro d'incontro dei due. Macchie di suono improvviso punteggiate di microscopiche aree atonali, silenzi improvvisi e torrenziali sequenze di note, salti di registro e episodi di respirazione circolare che sfociano in complesse modularità "multi-foniche" decisamente abrasive e dure. Frasi e fasi. Molto metallo e poco miele. Costruito con intelligenza e con la corretta sensibilità per questa tipologia di incisione. Forse manca solo l'ultimo gradino per farlo liberare altissimo ma... chapeau!
Scherzi a parte, il sessantatreenne sassofonista di Brighton attivo discograficamente sin dalla fine degli anni Ottanta, torna a far brillare casa Clean Feed da una parte con una ristampa di un lavoro precedentemente pubblicato nel 2006 accanto a Paal Nilssen-Love (Concentric) e dall'altra con questo nuovo lavoro con Ståle Liavik Solberg, ricalcando una ormai quasi storica tradizione che avvicina musicisti britannici e nord-europei. So Beautiful, It Starts to Rain è un classico lavoro di ricerca improvvisativa totalmente immerso nella più ortodossa free-form music ma, con in più, una approfondita attenzione sul significato del suono tout-court.
Registrato (immensamente bene) dal vivo all'Oto Cafe londinese nell'agosto del 2015, il disco mostra innanzitutto il valore di uno dei principali artefici di quella che molti riconoscono essere la "seconda stagione" dell'improvvisazione britannica.
Solberg invece, direttore artistico dell'ormai celebrato Blow out! di Oslo (festival di assoluto riferimento primario del genere), è ormai da anni un profondo conoscitore e frequentatore del panorama internazionale della "impro-music" contemporanea. Le sue numerose collaborazioni con il pianista Steve Beresford e con il chitarrista John Russell non potevano non permettergli di incrociare la sua filosofia musicale anche un principe dell'ancia quale Butcher.
Lo spettro sonoro affrontato vola calmo a cavallo fra forma musicale e pura rumoristica. La tavolozza d'indagine è davvero estrema ma ciò che immediatamente balza all'attenzione dell'ascoltatore è il drumming intensivo e arrembante capace di fare da perfetto sottofondo alle scorribande degli strumenti di Butcher pienamente a suo agio sia al tenore che al soprano.
Qualcuno è riuscito a definire il concerto dal quale è stato tratta questa registrazione come addirittura una "disintegrazione del limite." Non c'è bisogno di esagerare. Questo lavoro polifonico dal punto di vista strutturale è sicuramente da annotare fra le cose meglio riuscite da tempo in questi campi di indagine sonora ma forse, innanzitutto, per la notevole capacità di riuscire a sparigliare il mazzo delle carte che questa tipologia musicale è di norma capace di offrire. Un merito forse anche delle tipiche filosofie di lavoro dell'etichetta portoghese che ospita il lavoro ma, ovviamente e specialmente, per l'attitudine verso un peculiare materiale sonoro e la relativa profonda bravura interpretativa dei due protagonisti.
Spontanea e dinamica, energetica e empatica, la proposta del duo resta ovviamente confinata nel campo del puro impressionismo. Dei tre brani che compongono lo score del lavoro (curiosa e da premiare la scelta di un titolo del disco che è l'insieme delle sue composizioni, nel senso che il primo brano si intitola "So Beautiful," il secondo "It Starts" e il terzo "To Rain"), "It Starts" è il più lungo e quello che riesce forse a raccogliere ecumenicamente il senso di tutto il lavoro d'incontro dei due. Macchie di suono improvviso punteggiate di microscopiche aree atonali, silenzi improvvisi e torrenziali sequenze di note, salti di registro e episodi di respirazione circolare che sfociano in complesse modularità "multi-foniche" decisamente abrasive e dure. Frasi e fasi. Molto metallo e poco miele. Costruito con intelligenza e con la corretta sensibilità per questa tipologia di incisione. Forse manca solo l'ultimo gradino per farlo liberare altissimo ma... chapeau!
Track Listing
So Beautiful; It Starts; To Rain.
Personnel
John Butcher
saxophoneJohn Butcher: sassofono (soprano, tenore); Ståle Liavik Solberg: batteria e percussioni.
Album information
Title: So Beautiful, It Starts to Rain | Year Released: 2017 | Record Label: Clean Feed Records
Comments
Tags
John Butcher, Ståle Liavik Solberg
CD/LP/Track Review
John Butcher
Vic Albani
Clean Feed Records
evan parker
Paal Nilssen-Love
Steve Beresford
John Russell
So Beautiful, It Starts To Rain