Carl Maguire's Floriculture: Sided Silver Solid

Inserimento che si rivela decisivo per orientare in modo ancor più netto la visione musicale di Maguire verso una musica indefinita, difficilmente etichettabile, dove si annulla il confine tra scrittura e improvvisazione, casualità e ordine, struttura e libertà. Non ci sono virtuosismi esibiti in Sided Silver Solid, non ci sono storie raccontate (perlomeno in senso tradizionale), non ci sono ricordi portati in superficie, né sontuosi affreschi musicali, né sentimenti enfatizzati.

Maguire è affascinato da ben altro, dall'entrare, per esempio nei segreti più intimi del suono per scoprire anche impercettibili vibrazioni. Dal superare i vincoli metrici in favore di una pulsazione libera che consenta alla musica di prendere direzioni le più diverse. Di trovare un armonia al di fuori dei concetti di tonalità e di accordo, dall'utilizzare gli strumenti per scardinare le difese dell'ascoltatore, strapparlo da un ascolto pigro, rassicurante e costringerlo ad entrare in un'altra dimensione della musica, metafisica come un quadro di De Chirico, astratta come una tela di Pollock.

Un brano per tutti: "Sensation Whereby Space". Quaranta secondi iniziali dove a prevalere è sostanzialmente il silenzio, poi contrabbasso, viola e clarinetto alimentano atmosfere cameristiche che i suoni distillati del piano di Maguire portano a livelli di rarefazione quasi dolorosa. Le distorsioni acustiche della viola di Griffin e il clarinetto impazzito di Noriega conducono lentamente il brano sul terreno caro agli sperimentatori più sofisticati e a certa avanguardia che ha un occhio di riguardo alla musica europea contemporanea. Il brano si chiude a sorpresa con il più classico degli elementi della musica afroamericana, quello percussivo.

Sided Silver Solid è disco complesso, dagli sviluppi imprevedibili, che mostra una delle possibili nuove frontiere dell'improvvisazione e conferma Carl Maguire come un talento da seguire attentamente.

Comments