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Dimitri Sillato Luminal: Schwarze Seele
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Disco assai originale, questo del quintetto Luminal di Dimitri Sillato, musicista tra i meno esposti della scuderia del Gallo Rojo ma non per questo meno interessante. Il suo gruppo esiste da qualche anno (la stessa registrazione è del novembre del 2012) e qui presenta la sua prima documentazione discografica. Tutte le composizioni sono originali di Sillato e fondono virtuosamente stili diversi: classica contemporanea e downtown newyorchese, lirismo italiano e minimalismo, improvvisazione di gruppo e meditatività nordeuropea.
Il risultato di tutto questo è tuttavia ben lungi dall'essere un pastiche senz'anima, anzi, ha uno spessore drammaturgico potente che dà senso al titolo: ha un'anima forte che, se non nera, quantomeno inquietantemente e coinvolgentemente oscura. E questo non solo nella entusiasmante title track che apre il lavoro, ma in tutti i quarantacinque minuti di musica espressa dalle sette tracce. Sempre mobili, cangianti, ma anche sempre coerenti nel loro sviluppo fatto di unisoni e reiterazioni, sospensioni meditative con interventi lirici, cambi di tempo con sorprendenti sovrapposizioni di suoni di intensità e colore diversi.
Per farne un esempio potremmo analizzare, quasi a caso, la breve "Games II," nell'apertura del quale gli unisoni dei fiatila tromba di Kyle Gregory e il clarone di Achille Succi -è contrastato dal suono netto e cristallino del piano di Sillato, che continua poi a muoversi etereo anche quando i fiati divergono espressivamente, contrastando anche con la potente ritmicail potente suono del contrabbasso di Stefano Senni e i geniali interventi della batteria di Federico Scettri -anch'essa apparentemente autonoma dal resto e invece perfetta per disegnare una realtà ricca di distanze, conflitti, che solo la conclusione, quasi inattesa, risolve.
Altrove le cose sono ancor più complesse, accostando all'oscurità dell'anima lirismi dolentisi ascolti ad esempio l'avvio di "Periferico," dal sapore scandinavo, prologo però di qualcosa di affatto diverso -e, perciò, di meno immediata interpretazione, tant'è che a un primo ascolto il disco, pur tutt'altro che cerebrale, può lasciare un po' interdetti. Ma ciò solo per la sua forte originalità stilistica, senza che ciò comporti il venir meno di una immediatezza comunicativa: la musica è bella e coinvolgente, in ogni sua parte, così come eccellenti sono i suoi protagonisti, tutti pariteticamente al servizio di un'opera che ha il suo elemento caratteristico nell'essere in primo luogo collettiva.
Il risultato di tutto questo è tuttavia ben lungi dall'essere un pastiche senz'anima, anzi, ha uno spessore drammaturgico potente che dà senso al titolo: ha un'anima forte che, se non nera, quantomeno inquietantemente e coinvolgentemente oscura. E questo non solo nella entusiasmante title track che apre il lavoro, ma in tutti i quarantacinque minuti di musica espressa dalle sette tracce. Sempre mobili, cangianti, ma anche sempre coerenti nel loro sviluppo fatto di unisoni e reiterazioni, sospensioni meditative con interventi lirici, cambi di tempo con sorprendenti sovrapposizioni di suoni di intensità e colore diversi.
Per farne un esempio potremmo analizzare, quasi a caso, la breve "Games II," nell'apertura del quale gli unisoni dei fiatila tromba di Kyle Gregory e il clarone di Achille Succi -è contrastato dal suono netto e cristallino del piano di Sillato, che continua poi a muoversi etereo anche quando i fiati divergono espressivamente, contrastando anche con la potente ritmicail potente suono del contrabbasso di Stefano Senni e i geniali interventi della batteria di Federico Scettri -anch'essa apparentemente autonoma dal resto e invece perfetta per disegnare una realtà ricca di distanze, conflitti, che solo la conclusione, quasi inattesa, risolve.
Altrove le cose sono ancor più complesse, accostando all'oscurità dell'anima lirismi dolentisi ascolti ad esempio l'avvio di "Periferico," dal sapore scandinavo, prologo però di qualcosa di affatto diverso -e, perciò, di meno immediata interpretazione, tant'è che a un primo ascolto il disco, pur tutt'altro che cerebrale, può lasciare un po' interdetti. Ma ciò solo per la sua forte originalità stilistica, senza che ciò comporti il venir meno di una immediatezza comunicativa: la musica è bella e coinvolgente, in ogni sua parte, così come eccellenti sono i suoi protagonisti, tutti pariteticamente al servizio di un'opera che ha il suo elemento caratteristico nell'essere in primo luogo collettiva.
Track Listing
Schwarze Seele; Lo smalvino di Berlino; Chanson de la duchesse; Games II; Disattesa; Games I; Periferico.
Personnel
Dimitri Sillato: pianoforte; Kyle Gregory: tromba; Achille Succi: sax clarinetto basso; Stefano Senni: contrabbasso; Federico Scettri: batteria.
Album information
Title: Schwarze Seele | Year Released: 2015 | Record Label: El Gallo Rojo Records
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Dimitri Sillato Luminal
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Neri Pollastri
El Gallo Rojo Records
Italy
Kyle Gregory
Achille Succi
Stefano Senni
Schwarze Seele