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Verneri Pohjola & Black Motor: Rubidium

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Verneri Pohjola & Black Motor: Rubidium
Da sempre più avanguardistico rispetto alle altre realtà scandinave, il jazz finlandese dopo anni di relativo under statement, germoglia nuovi fiori come ad esempio il trombettista Verneri Pohjola che, in questo Rubidium, incontra l'eclettico trio Black Motor.

La figurazione tromba-sax-sezione ritmica richiama immediate memorie di entourage vicini a Ornette Coleman e scelte "free" fine anni Sessanta.

L'incontro/contrasto fra il lirico e folk trombettismo di Pohjola e le ance taglienti e orgasmiche di Sami Sippola è il fil rouge di questo racconto sonoro che a Helsinki e Tampere fa gridare da qualche tempo al miracolo. Vicino al free jazz americano più elastico e commestibile, il progetto, senza mai toccare vertici che fanno sobbalzare, possiede alcuni highlight sicuramente nobili e di chiara bellezza.

Il rubidio, come insegna la tavola periodica, è un elemento come gli altri metalli alcalini che possiede la peculiare capacità di prendere fuoco spontaneamente quando è esposto all'aria e di reagire con violenza al contatto con l'acqua. E' l'idea tradotta dal progetto che, in quasi ogni sua parte, cerca di attuare una sorta di reazione controllata della materia musicale, lavorando cioè di fino sulle strutture dei brani lasciando in molti casi spazio a libere esplosioni creative. Intensamente ispirato dalle cose migliori di Don Cherry, Pohjola sembra dirigere con intelligenza le linee del progetto senza giustamente impadronirsene, riuscendo a elaborare un magmatico movimento sonoro le cui forze essenziali trovano intelligenti confluenze nel momento improvvisativo.

Le composizioni sono all'ottanta per cento frutto del lavoro d'insieme ma, nello score, colpiscono le scelte di un brano di Nikolai Rismky-Korsakov ("Song of India") e, specialmente, quel "Kynnyspuulla" di Edward Vesala, splendido e malinconico testamento dell'indimenticato compositore finlandese inciso con Tomasz Stanko e Juhan Aaltonen prima di lasciarci, qui magistralmente suggerito in una versione che supera i tredici minuti.

I nomi di Albert Ayler e Peter Brötzmann ai quali molta della musica finlandese moderna si rifà e dalle cui opere prende spunto e linfa, non sono pertanto fuori luogo, riferendoli anche a questo progetto davvero vicino a un moderno collettivo del miglior "Finnish jazz" contemporaneo. Intensa e cerebrale, Rubidium è un'opera senza compromessi che testimonia il valore e l'importanza della davvero peculiare "way to free" finnica. Un disco importante per le motivazioni di scelta proposte più sopra e che riportano luce e giustizia sul mondo finlandese da sempre cristallino esempio di coerenza nel mondo musicale.

A proposito, se siete davvero dei ricercatori di nuove forme sonore, non mancate almeno un'edizione del festival di Tampere, straordinario happening jazzistico che ogni fine anno rischiara - in una rara amichevole atmosfera - gli inverni jazzistici dell'ultimo trentennio.

Visita il sito di Verneri Pohjola.

Track Listing

01. Waltz; 02. Song of India; 03. Vainila; 04. Alma; 05. Rubidium; 06. Old Papa's Blues; 07. Sax-O-Phun; 08. Kynnyspuulla; 09. The Last Janister.

Personnel

Sami Sippola (sax); Simo Laihonen (batteria); Ville Rauhala (contrabbasso); Verneri Pohjola (tromba).

Album information

Title: Rubidium | Year Released: 2013 | Record Label: TUM Records


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