Gregor Frei Asmin Sextet: Roots of a Weightless Soul

Si tratta di un album dove vanno a confluire -in tredici tracce firmate dal leader - elementi tendenzialmente pop innestati in un jazz suonato con molta dedizione e spirito d'insieme. Uno stile personale dunque, per una band che finora si è mossa con discreti risulati nell'ambito svizzero, ma che potrebbe ben figurare anche sui palcoscenici d'oltre confine. La loro è una musica malinconica, che se fosse un colore sfumerebbe sul grigio, a volte intenso e in altre situazioni più velato e trasparente. Il riferimento è ai momenti dove interviene la voce gentile di Marena Whitcher, che più di un ospite di valore si rivela come autentico elemento aggiunto dell'intero contesto. Sono però spesso i fiati a condurre la direzione melodica dei brani, sia che si tratti di soli morbidi, come nell'apertura di "Lullaby of an Apple Tree," che di intrecci di insieme, nei quali si repira un'atmosfera molto armoniosa, che non conosce smagliature in una tessitura pressochè perfetta.

A mancare in Roots of a Weightless Soul è probabilmente qualche colpo a sorpresa che non avrebbe guastato, qualche fuori programma - a livello di intenzione e approccio - che avrebbe reso il tutto più stuzzicante e attraente sotto ogni punto di vista.

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