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Andy Sheppard: Romaria

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Andy Sheppard: Romaria
ECM rappresenta quasi per antonomasia un'estetica della sottrazione, fatta di tempi dilatati, atmosfere rarefatte e poche, a volte pochissime, note: solo le note necessarie, come vuole la massima di Joao Gilberto da cui prende il titolo l'autobiografia di Enrico Rava, un artista che non a caso ha legato il suo nome a quello dell'etichetta di Manfred Eicher. A quest'estetica è fedele Andy Sheppard: lo conferma questo Romaria, secondo album del quartetto che il sassofonista inglese ha formato insieme al chitarrista Eivind Aarset, al bassista Michel Benita e al batterista Sebastian Rochford. Il primo lavoro, Sourrended by Sea, è del 2014. Il quartetto è a sua volta l'espansione, con l'ingresso di Aarset, del preesistente trio che nel 2011 aveva registrato —sempre per ECM —il disco Trio Libero.

La militanza ultraventennale nelle formazioni di Carla Bley ha indubbiamente influito sulla scrittura di Sheppard, uno dei cui tratti più immediatamente riconoscibili è la ricerca della cantabilità. Una vocazione che si ritrova immutata in Romaria. Tutti i brani sono composizioni originali del leader: fa eccezione solo la title track, una canzone dell'autore Brasiliano Ranato Teixeira interpretata anche da Ellis Regina. I temi sono costruiti su armonie essenziali, per lo più semplici successioni di accordi, oppure singoli modi (come in "Thirteen"). Certo Sheppard non è il solo a percorrere questa strada, ma la sua scelta compositiva è tutt'altro che scontata, quando in quell'arcipelago di musiche che sogliamo accomunare sotto il nome di "jazz" è ancora forte, forse prevalente, la tendenza a saturare, a non lasciare vuoti. I temi stessi rifuggono l'astrattezza, per via di quella vocazione al canto di cui si diceva, e si risolvono in melodie che mirano al pathos.

Ne risulta un'attitudine pop (la quarta traccia del disco s'intitola proprio così, "Pop"), che però il quartetto declina in un suono elettroacustico molto personale, sommatoria fedele delle individualità dei musicisti. Evind Aarset fa esattamente quello che ci si aspetta da lui, e lo fa davvero come nessun altro: le sue orchestrazioni danno ampiezza e profondità al suono della band, sia quando accompagna in maniera più canonica ("Romaria," "Whith Every Flower That Falls"), sia quando espande i limiti espressivi della chitarra elettrica nel modo che lo ha reso celebre, ciò che qui fa soprattutto in "They Came from the North." Michel Benita si dimostra a suo perfetto agio sia nell'intrecciare dialoghi contrappuntistici con Sheppard, come nella bella introduzione a "Romaria," sia nel sostenere la ritmica con i riff ("Thirteen," "All Becomes Again"). Seb Rochford, il cui impressionante curriculum dà l'idea della sua versatilità (con collaborazioni che spaziano da Herbie Hancock a Patty Smith, senza dimenticare la sua band, i Polar Bear), qui si rivela il più affezionato dei quattro al jazz inteso in senso più (ma non troppo) stretto e idiomatico: lo swing emerge spesso nel suo drumming, soprattutto sui tempi rapidi ("Thirteen").

Come buona parte dei dischi che si possono ascrivere alla corrente principale del suono ECM, anche Romaria avrà estimatori e detrattori. E in questo sta la forza della proposta di Manfred Eicher e dei musicisti della sua etichetta: mantenere la fedeltà a un pensiero artistico coerente, che —essendo un vero pensiero —genera divisioni.

Track Listing

And a Day...; Thirteen; Romaria; Pop; They Came from the North; With Every Flower That Falls; All Becomes Again; Forever...

Personnel

Andy Sheppard
saxophone

Andy Sheppard: tenor and soprano saxophones; Eivind Aarset: guitar; Michel Benita: double bass; Sebastian Rochford: drums.

Album information

Title: Romaria | Year Released: 2018 | Record Label: ECM Records


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