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Rob Mazurek, Gabriele Mitelli Duo
Rob Mazurek, Gabriele Mitelli
Centro Polivalente Carme
Brescia
26.5.2019
Scintille di energia sprizzano dall'incontro in duo tra Rob Mazurek e Gabriele Mitelli, che dopo il battesimo del 2018, prima a Firenze poi a Sant'Anna Arresi, hanno trovato nel breve tour italiano dello scorso maggio un ulteriore motivo per saldare e approfondire una rete tenace di connessioni, scoperte, empatie, sfide spavalde e affettuose. Come fosse accaduto tra vecchi amici, che abbattono la barriera geografica e generazionale per incontrarsi su una varietà di livelli, giocando sull'immediatezza del messaggio sonoro, del ritmo trasmesso e condiviso, della curiosità, dello scandaglio di spazi timbrici e mentali.
Il concerto di Brescia era l'ultima data di un tour che coincideva con la pubblicazione del primo lavoro discografico del duo, Star Splitter, pubblicato dall'etichetta Clean Feed, il cui titolo è tratto da un poema di Robert Frost. Dopo i passaggi tra l'altro da Trieste, dagli studi Rai di Roma, da Salerno e Mantova, quello di Brescia, al Centro Carme, non era uno spazio facile per la fruizione musicale: collocato in una chiesa sconsacrata, con tutti i problemi di riverbero che talvolta tali ambienti presentano. Ma questo non era certo un ostacolo insormontabile per la proposta di Mazurek e Mitelli: pur ricca di finezze timbriche e di contrasti dinamici che avremmo ascoltato con piacere nel dettaglio, la musica teneva nella sua incalzante, potente fusione di suoni acustici ed elettronici, di piccole percussioni idiofone e di robuste scansioni, di fraseggi dannatamente acrobatici e di suoni spalmati in ampie campiture.
Teneva soprattutto nel coinvolgimento emotivo dei due musicisti, concentrato e allo stesso tempo aperto alle avventure più impreviste. Teneva nell'architettura spontanea formulata e condivisa con incredibile istinto. Sono cose che arrivano al pubblico in modo diretto, immediato, al di là della selva di suoni, della difficoltà di selezione per l'orecchio. Brani sviluppati in modo intenso, con irruzioni nel free più infocato, soste nella dolcezza rude di certi percorsi etnici, indugi nell'inflessione appagante del blues. Mescolando, insieme agli umori, una quantità di strumenti: dalla pocket trumpet di Mazurek alla cornetta, al flicorno contralto e al sax soprano ricurvo di Mitelli, passando per grappoli di campanelli, matasse di cavi che collegano le scatolette con bottoni e cursori, piccoli giocattoli che ricordano come, tutto sommato, la musica sia gioco.
Foto di Gianluca Carè.
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Instrument: Trumpet
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