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Rich West

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01. C.P.E. Bach - The Solo Keyboard Music Volume 3; Miklós Spányi - clavichord (BIS - 1999).

Quando frequentavo la scuola amavo questo musicista, pensavo che fosse il migliore della famiglia... l'unico che associavo a brani corti, incisivi...

02. William Roper - Boll Weevil Ruminations (Tomato Sage Consortium Records - 2010).

Questo CD è il premio per un lungo viaggio a Los Angeles per vedere Mr. Roper suonare in una produzione di Michael Vlatkovich al Silent Movie Theatre. E non ha lasciato il mio CD player per oltre una settimana di fila. C'è tanto divertimento, ci sono storie, e fantastici assoli di tuba. Ed è maledettamente variegato e 'diverso.'

03. Slumgum - Slumgum (Slumgum - 2009).

L'ho comprato da Jon Armstrong, sassofonista della band, ad un concerto tenuto alla Pasadena Public Library con un quartetto d'archi. Il disco è una sorta di jazz modale anni sessanta/settanta vivo e pulsante e i musicisti sono fenomenali. Tra Andrew Hill e Wayne Shorter, melodie angolari e accordi angosciosi.

04. Noel Coward & Gertrude Lawrence & Beatrice Lillie - Noel and Gertie and Bea (EMI Parlophone - 1960?).

E' difficile credere che solo trent'anni prima della mia nascita ci fossero persone felici della loro situazione. In più ha insegnato a mia figlia il vero significato della parola gay, benché non sia ancora in grado di trattenersi da una sghignazzata o da un risolino.

05. Steuart Liebig/The Mentones - Angel City Dust (pfMENTUM - 2009).

Questo disco me lo diede Stuart per il piacere di ascoltarlo ma è diventato molto più di questo. E' diventato un amico, mi ha aiutato nei momenti difficili e nel traffico, e mi ha ispirato nel creare e nel procreare. Non lo ringrazierò mai abbastanza soprattutto da quando mi ha scritto che l'ho già ringraziato a sufficienza.

06. Gerome Ragni & James Rado - Hair: The American Tribal Love-Rock Musical (RCA Victor - 1988, 1968).

Ugh, come sono vecchio. Questo disco uscì quando avevo cinque anni ma non mi ha mai abbandonato. Troppe di quelle canzoni sono radicate profondante nel mio essere. "Hashish" e "Sodomy" risplendono di nuovi significati. Da piccoli i miei fratelli e sorelle facevano a gara per memorizzare "Colored Spade". Mi domandavo il perché. Per un sacco di parole cool e per i loro molteplici significati, suppongo!

07. Psychedelic Furs - Forever Now (Columbia - 1982).

Grandi riffs e canzoni pop abbastanza selvagge da catturare la mia attenzione. Per di più li ho persi durante il college così non ho legami affettivi con questo disco. Yeah!

08. Elliott Carter - The Music of Elliott Carter Volume Four (Bridge - 2001).

All'inizio mi sarebbe piaciuto ascoltare suoni più dissonanti e disarmonici e così mi arrabbiai. Poi i pezzi per percussioni (in realtà è un pezzo unico chiamato "Otto Pezzi per Quattro Timpani") mi fecero venire in mente perché avevo una piccola collezione di Carter. Così ritornai ad ascoltare quei brani che diventarono improvvisamente melodici e in sintonia con i miei centri di piacere nell'ascolto. Perché ho sempre pensato diversamente?

09. Iannis Xenakis/JACK Quartet - Complete String Quartets: ST/4, Tetras, Tetora, Ergma (Mode - 2009).

10. The Doors - In Concert (Elektra / Wea - 1991).

Poesie intriganti immesse in uno stile rock-blues. Merce rara. Veramente originali. E orgoglioso di avere dei figli. Posso ascoltare queste canzoni con nuove orecchie. A G. piacciono le urla mentre D. va matto per le imprecazioni.


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