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Miroslav Vitous: Remembering Weather Report

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Miroslav Vitous: Remembering Weather Report
Come sempre è una questione di punti di vista. I Weather Report che il bassista Miroslav Vitous ha deciso di omaggiare con questo Remembering Weather Report, mettendo in campo, sin dal titolo e dalle note di copertina, passione e ricchezza espressiva, sono quelli che lui aveva in mente agli inizi della sua avventura con il gruppo voluto da Joe Zawinul e da Wayne Shorter. Una idea affascinante e creativa, profondamente artistica e molto lontana dalle logiche mercantili. Una idea che in qualche modo coincideva inizialmente con quella dei due leader storici del gruppo. Un work-in-progress che sfortunatamente per Vitous (e forse anche per noi) si è trasformato, portando all'uscita dal quintetto del bassista cecoslovacco e all'era dei Weather Report più fortunati da un punto di vista commerciale, più interessati al funky e alla fusion, senza per questo smentire la loro vena creativa di fondo.

Tanto per cominciare, in questo eccellente album appena pubblicato dalla ECM, Vitous spiazza tutti con la scelta di restare in ambito completamente acustico, rinunciando agli strumenti elettrici che invece erano la scelta fondamentale dei Weather Report fin dagli inizi. Però questo non vuole necessariamente significare una enorme lontananza timbrica rispetto al modello di riferimento. Per capire come questo possa avvenire bisogna fare un passo indietro e ricordare come il clarinetto basso fosse stata una delle voci più significative, almeno da un punto di vista timbrico, dell'album Bitches Brew di Miles Davis. Insomma anche nell'album che segna definitivamente l'ingresso degli strumenti elettrici nel jazz moderno, uno degli strumenti più caratteristici è il clarinetto basso di Bennie Maupin. Uno strumento decisamente acustico, ma capace di essere in qualche modo 'elettrico' proprio grazie alle sue catteristiche timbriche che spesso invitano alla forzatura.

Non è quindi un caso se in questo album le due voci più pregnanti sono proprio il meraviglioso clarinetto basso di Michel Portal e l'incalzante contrabbasso di Vitous suonato con l'archetto, pizzicato, assalito con foga e con immenso amore. Il loro interplay è magico, coinvolgente, affascinate. Ascoltateli all'opera nei primi due brani, variazioni intelligenti e stimolati dell'apparentemente lineare "Nefertiti" (composta da Wayne Shorter e tratta dal book del quintetto di Miles della seconda metà degli anni sessanta) e della dolente "Lonely Woman" di Ornette Coleman. Con loro si accoppia magicamente la batteria quasi sensuale di Gerald Cleaver, perfettamente in grado si assecondare il dialogo imperioso dei due compagni di strada, aderendo alle loro idee come se fosse una seconda pelle.

Più defilati appaiono la tromba algida di Franco Ambrosetti e il sax pensoso di Gary Campbell, elementi che stanno più stabilmente piantati in territorio jazzistico, rispetto agli altri tre musicisti che sono invece capaci di astrarsi perfettamente dal linguaggio convenzionale e di volare ancora più in alto, con gli occhi chiusi e le orecchie ben aperte.

Con l'ascolto approfondito di questo album i punti di contatto con i primi Weather Report sono molti di più di quelli che si rendono evidenti superficialmente. In particolare, pensiamo ad alcune registrazioni ufficiali e semi-ufficiali dei Weather Report dal vivo nel 1971 e nella prima parte del 1972, quando ancora Vitous faceva parte del gruppo. Quella musica era carica di energia e manifestava lo stesso spirito iconoclasta che ispira questo album. Già allora era evidente la forza di rompere lo schema tradizionale basato su tema e assoli. In quella musica, come nell'album odierno di Vitous, era prorompente una straordinaria forza ritmica che sapeva sovvertire tutte le aspettative sotto il segno di una voracità per affrontare l'ignoto che è da sempre benedetta. Bentornato Mister Vitous, speriamo che almeno il señor Wayne Shorter sia in ascolto...

Track Listing

01. Variations on W. Shorter; 02. Variations on Lonely Woman; 03. Semina; 04. Surfing With Michel; 05. When Dvorak Meets Miles; 06. Blues Report.

Personnel

Franco Ambrosetti (tromba); Gary Campbell (sax tenore); Miroslav Vitous (contrabbasso); Gerald Cleaver (batteria); Michel Portal (clarinetto basso).

Album information

Title: Remembering Weather Report | Year Released: 2009 | Record Label: ECM Records


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