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Rollerball: Post Amen
ByIl progetto è il risultato di un processo osmotico che prevede l'acquisizione e l'accumulo al suo interno di materiale vario ed eterogeneo, che viene frantumato e ricomposto, disgregato e riqualificato, snaturato e poi rigenerato: di sicuro re-incorniciato in un quadro surreale fittamente animato di dati musicali.
In Post Amen le raccomandazioni sul senso da dare alla musica di Charles Ives prima e Frank Zappa poipassando per le oniriche sonorità americane di Bill Frisellvengono ampiamente ascoltate. È musica transgender: aspira ad essere al di là di ogni etichetta; gli elementi raccolti vengono rifondati e ricollocati fuori dal loro contesto originario.
La ricostruzione ordinata degli spazi musicali, che avviene dopo che il collettivo si appropria disordinatamente dei suoni con i quali entra in contatto, ricorda all'ascoltatore attento che il fine ultimo della musica è legato al gesto, all'intenzione, al carattere, all'approccio, a come si abbelisce il suono e non al suono in sè. La poetica dei Rollerball è di tipo ecologista e si realizza attraverso tre fasi: recupero, riciclo e riutilizzo creativo di detriti musicali vari ed eterogenei.
Si bazzicano molti territori. Si va dal post rock ossessivo e compulsivo zappianovenato di sfumature no wave newyorkesedi "Apatic Avant-Jazz Anthem" al blues feeling sentimentale e stridentecarico di essenze chitarristiche sbilenche vicine al mondo di Marc Ribot e di velate atmosfere evocanti il sassofonismo baritonale di Harry Carney -della ballata "Cappuccino Deadline."
Almeno in due brani -"Monless" e "Your Morning" -sono evidenti i richiami al mondo friselliano. Nel primo, come spesso fa il chitarrista di Baltimora, si usa e recupera un antico strumento afroamericano, il banjo, per esporre temi e melodie di ampio respiro; nel secondo sono le oblique linee melodiche chitarristiche, sostenute con peso dai fiati, a dare vigore alle elettriche e oniriche visioni del compositore americano.
Se fosse interessato a bazzicare una qualche ortodossia musicale, di sicuro il collettivo non avrebbe remore a spingersi fin oltre lo speed metal, et similia, o il balkan jazz. Lo dimostrano brani come "Gerada K7" -che giunge a stabilizzarsi in pulsazioni incisive e scandite, con raffiche di suoni taglienti, martellamenti di cassa e contrabbasso a sostegno di soli sanguigni, melodie iterate a forte dinamicae "Scazzamurilo," che possiede il carattere di una irreale e potente musica da banda circense.
Chiude l'album un celebre brano pop austriaco degli anni Ottanta, "Der Kommissar," in cui si sovrappongono accenni di canto lirico, ciclicità strutturale tipicamente popoular, improvvisazione jazzisticacon il trombone di Gerhard Gschossfe altro ancora.
A voler cercare un analogo corrispettivo nelle arti figurative, per Post Amen lo troveremmo nel dadaismo di Dechamp e nel surrealismo di Dalì e Magritte, come dimostrano anche le immagini del CD, che riportano frammenti del Giudizio Universale di Michelangelo con i volti trasformati in figure canine.
Il contenuto è decisamente pregevole; migliorabile è l'aspetto formale (l'oggetto materiale), nel senso che le esigue dimensioni dei caratteri letterari in copertina non rendono facilmente leggibili né i nomi delle tracce né quelli dei musicisti.
Track Listing
Apathic Avant-Jazz Anthem; Cappuccino Deadline; Moonless; Garada K7; Kosciunsko; Forse Mai; Kosciunsko Reprise; Scazzamurillo; Cose Che Vanno, Cose Che Restano; Tips Are Not Included; Your Morning; Der Kommissar.
Personnel
Piero Bittolo Bon: sax alto e baritono, clarinetto contralto, flauto; Beppe Scardino: sax baritono, clarinetto basso; Enrico Terragnoli: chitarra, banjo, podophono; Danilo Gallo: contrabbasso, basso elettrico; Massimiliano Sorrentini : batteria, percussioni; Gerhard Gschlössl: voce e trombone su "Der Kommissar"; Unknown soprano: background vocals su "Der Kommissar"
Album information
Title: Post Amen | Year Released: 2015 | Record Label: El Gallo Rojo Records
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October 2015