Morton Feldman, Quartetto Klimt: Piano, Violin, Viola, Cello
Questa che è l'ultima composizione di Morton Feldman, partorita l'anno stesso della sua morte (1987), rispecchia in toto le peculiarità di scrittura proprie del suo periodo estremo (e non solo, per altri versi): la dilatazione delle durate (qui si oltrepassano i settanta minuti, di fatto senza cesure di sorta), la contemporanea lentezza (spesso quasi la paralisi) dello svolgimento, con costanti riprese e reiterazioni di poche, scarne cellule, un incedere che di rado abbandona un tono scabro, essenziale, assolutamente anticonsolatorio, la maniacale focalizzazione del dettaglio.
Il Quartetto Klimt, in cui si compenetrano a conti fatti i due principali veicoli espressivi feldmaniani, il pianoforte e il quartetto d'archi (qui ridotto a trio, con la perdita di uno dei due violini), svolge il compito in maniera inappuntabile, trasferendoci quel senso di sostanziale incomunicabilità su cui la musica del compositore newyorchese così di frequente si poggia, rinverdendo una volta di più quel concetto di "tragedia dell'ascolto" che Nono aveva in quegli stessi anni applicato come sottotitolo al suo celebre Prometeo.
Per palati adusi.
Il Quartetto Klimt, in cui si compenetrano a conti fatti i due principali veicoli espressivi feldmaniani, il pianoforte e il quartetto d'archi (qui ridotto a trio, con la perdita di uno dei due violini), svolge il compito in maniera inappuntabile, trasferendoci quel senso di sostanziale incomunicabilità su cui la musica del compositore newyorchese così di frequente si poggia, rinverdendo una volta di più quel concetto di "tragedia dell'ascolto" che Nono aveva in quegli stessi anni applicato come sottotitolo al suo celebre Prometeo.
Per palati adusi.
Track Listing
Piano, Violin, Viola, Cello.
Personnel
Matteo Fossi: pianoforte; Duccio Ceccanti: violino; Edoardo Rosadini: viola; Alica Gabbiani: violoncello.
Album information
Title: Piano, Violin, Viola, Cello | Year Released: 2015 | Record Label: Stradivarius