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Jazz Articles about Alessandro Galati

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Album Review

Alessandro Galati: Wheeler Variations

Read "Wheeler Variations" reviewed by Neri Pollastri


Il trombettista e compositore canadese Kenny Wheeler, scomparso nel 2014, è stato uno dei musicisti più importanti del jazz europeo --ha infatti vissuto in Inghilterra fin dal 1952, operando principalmente nel vecchio continente --e ha avuto una grande influenza sullo sviluppo di questa musica anche nel nostro paese. Tra i musicisti italiani che hanno collaborato con lui, avvalendosi della sua statura artistica per la loro crescita, Alessandro Galati ha deciso di ricordarne la figura realizzando un lavoro originale a lui ...

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Album Review

Alessandro Galati Trio: Cold Sand

Read "Cold Sand" reviewed by Neri Pollastri


Nuova registrazione dell'eccellente trio di Alessandro Galati, autore negli ultimi anni di altri due ottimi lavori, Seals e On A Sunny Day, non a caso entrambi premiati come miglior album dell'anno dalla prestigiosa rivista giapponese Jazz Critique. E proprio per una etichetta giapponese, la Atelier Sawano, esce questo terzo capitolo della formazione, Cold Sand, undici composizioni di Galati e una rilettura di “Here, There & Everywhere" dei Beatles, brano che ispira poi una serie di pezzi originali.

Album Review

Alessandro Galati Trio: On A Sunny Day

Read "On A Sunny Day" reviewed by Neri Pollastri


Dopo il riuscito Seals, il secondo disco del trio di Alessandro Galati conferma la crescita di una formazione la cui intesa continua a maturare grazie al maggior rodaggio e alle tournée fatte nel frattempo. Il lavoro include, con una sola eccezione, tutte composizioni del pianista fiorentino, dall'andamento prevalentemente narrativo ma con atmosfere anche assai diverse tra loro. L'incipit e la title track, per esempio, sono brani caratteristici del suo stile, con personalissimi arpeggi alla tastiera, ma vedono anche ...

Live Review

Alessandro Galati Sextet - The Wheeler Variations

Read "Alessandro Galati Sextet - The Wheeler Variations" reviewed by Neri Pollastri


Corte delle Sculture Prato 17.08.15 Firmato dal pianista Alessandro Galati, che ce ne parlava già in un'intervista di qualche tempo fa, The Wheeler Variations nasce poco dopo la scomparsa del grande trombettista canadese Kenny Wheeler, come memoria e omaggio ad opera di musicisti che lo avevano conosciuto e apprezzato lavorandovi a fianco: oltre a Galati, i sassofonisti Stan Sulzmann, che fece a lungo parte del suo sestetto, e Stefano “Cocco" Cantini, il contrabbassista Ares Tavolazzi ...

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Interview

A dialogo con Alessandro Galati

Read "A dialogo con Alessandro Galati" reviewed by Neri Pollastri


Alessandro Galati è un pianista fiorentino che può vantare una carriera estremamente ricca di esperienze in direzioni anche molto diverse -come testimoniato dai nomi di alcuni dei più noti musicisti con cui ha collaborato in modo continuativo: Kenny Wheeler, Arild Andersen, Dave Liebman. Oggi è possibile racchiudere idealmente la sua esperienza artistica nel ventennio trascorso tra il suo disco d'esordio, Traction Avant (Via Veneto, 1995), lavoro al tempo assai apprezzato e ancor oggi assolutamente attuale, e il ...

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Album Review

Alessandro Galati Trio: Seals

Read "Seals" reviewed by Neri Pollastri


Dopo aver esordito giusto vent'anni fa con un piano trio che lo vedeva affiancato nientemeno che da Palle Danielsson e Peter Erskine e aver lavorato continuativamente in trio con altri due “mostri sacri" come Arild Andersen e Paolo Vinaccia, il pianista fiorentino Alessandro Galati ha stavolta messo assieme un trio del quale è pienamente leader, con musicisti giovani ancorché preparatissimi e già oggi impegnati su molteplici fronti: Gabriele Evangelista e Stefano Tamborrino. Un trio nel quale mettere a frutto le ...

Album Review

Alessandro Galati: G Plays G

Read "G Plays G" reviewed by AAJ Italy Staff


Cosa si ottiene incrociando il mondo classico con la sintesi jazzistica degli anni '20? Secondo Alessandro Galati, l'essenza dell'arte gershwiniana. Un progetto senza dubbio ambizioso, rivolto ad evidenziare il tessuto post-romantico e più in genere del mondo eurocolto (Chopin, Brahms, Debussy, Satie) che Gershwin incorporava nel suo fitto bagaglio artistico, insieme al jazz e canzone popolare americana. In tale ottica va affrontato questo disco, che forse non piacerà molto agli appassionati di jazz poiché di questo c'è poco. La fusione ...


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