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Jazz Articles about Antonio Borghini
Christian Marien Quartett: How Long Is Now
by Troy Dostert
Drummer Christian Marien represents the kind of omnivorous musical sensibility that is so valuable in an age in which conventional musical categories seem increasingly irrelevant. His undeniable reverence for the jazz tradition is evident through his work with I Am Three, in which he has teamed with saxophonist Silke Eberhard and trumpeter Nikolaus Neuser to offer marvelous re-interpretations of Charles Mingus, both on Mingus, Mingus, Mingus (Leo Records, 2016) and, joined by vocalist Maggie Nicols, Mingus' Sounds of Love (Leo ...
read moreAntonio Borghini: Banquet of Consequences
by Libero Farnè
Dalla fine degli anni Novanta avevo assistito all'esordio di Antonio Borghini in seno al collettivo bolognese Bassesfere, al fianco di Fabrizio Puglisi, Cristina Zavalloni, Domenico Caliri, Edoardo Marraffa e tanti altri. Già nei primi anni del Duemila il contrabbassista aveva cominciato a collaborare anche con maestri internazionali del calibro di Tristan Honsinger, Anthony Braxton, Butch Morris, John Tchicai... Da quando nel 2009 ha deciso di spostarsi a Berlino, come altri cervelli in fuga alla ricerca di ulteriori esperienze ...
read moreTristan Honsinger: Small Talk
by Neri Pollastri
Lo scorso 5 agosto è scomparso il violoncellista e improvvisatore Tristan Honsinger. Classe 1949, era nato nel Vermont e aveva iniziato piccolissimo a studiare musica, dando concerti di violoncello fin da adolescente. Trasferitosi in Canada a seguito del rifiuto di sottostare alla leva militare, Honsinger giunse presto oltreoceano, divenendo poi uno dei protagonisti dell'improvvisazione Europea. Prevalentemente di stanza in Olanda, girò però tutto il continente, spesso risiedendo anche in varie città italiane --chi scrive vive a Firenze e, pur non ...
read moreEnrique Haneine, Antonio Borghini and Adam Hopkins
by Maurice Hogue
Drummer Enrique Haneine is back with a new recording, The Mind's Mural, and a quartet that paints some very powerful pictures in this week's episode of One Man's Jazz. Another drummer, Carlos Lopez from Spain, contributes music from two different recordings, while Italian bassist Antonio Borghini tops that with music from three different groups and recordings where he's a central figure: Der Lange Schatten, Die Hochstapler and Schnell, all based in Berlin where Borghini now lives. Pianist Danielle Friedman lives ...
read moreMrafi: Desertificati
by AAJ Italy Staff
Il jazz, o della soda caustica. Il quartetto guidato da Edoardo Marraffa non fa che riannodare le fila di un discorso iniziato nel 2006 con La terra di Giubba (RaiTrade), basato su un jazz contorto, arrovellato, cerebrale. Caustico, appunto. Contrazioni e distensioni, sbiadimenti e accensioni rapidissime condotte dai sassofoni abrasivi - un lanciafiamme nelle mani di Marraffa! -, dal vibrafono deflagrante di Mirra, dal contrabbasso potente e corposo di Borghini marchiano da cima a fondo il CD, impegnando l'ascoltatore non ...
read moreAntonio Borghini - Mirko Sabatini: Acustica - Io e lui
by AAJ Italy Staff
Da Edgar Varèse a Tom Cora passando per John Cage, sono molti i flashback che questo disco sembra suggerire. Tuttavia il critico farebbe meglio a non addentrarsi nel pericolosissimo labirinto delle similitudini anche perché, in questo caso più che mai, l’improvvisazione vale come presa di distanze da ogni precedente illustre, e invece valorizza un irripetibile “numero unico” musicale ad alto tasso di originalità. Originalità che, d’altra parte, fa parte integrante non solo della natura stessa dell’etichetta Bassesfere ma anche di ...
read moreDimitri Grechi Espinoza Artistic Alternative: Tutto quello che avreste voluto sentire dal jazz e che non avete mai osato chiedere
by AAJ Italy Staff
L’ultimo CD della serie prodotta da Pino Saulo riservato ad un’artista italiano porta la firma dell’estroverso e talentuoso Dimitri Grechi Espinoza. Moscovita di nascita e livornese d’adozione (poi dicono che il destino non ha senso dell’umorismo), il giovane polistrumentista (in questo caso alle prese con pianoforte e contralto) è da sempre legato ad una visione, di chiara ascendenza africana, del jazz come musica rituale, sciamanica, dotata di poteri terapeutici e di un’essenza quasi magica. Visone confermata anche in questo notevole ...
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