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Jazz Articles about Alban Darche

Album Review

Dandy Dandie: Hypnos & Morphée

Read "Hypnos & Morphée" reviewed by Neri Pollastri


Classe 1974, bretone di Quimper, Alban Darche è musicista uso a muoversi nei contesti più disparati; così, subito dopo l'uscita dell'ultimo lavoro della sua Le Gros Cube #2, una big band nella quale spiccano le presenze di Jon Irabagon e Samuel Blaser, il sassofonista presenta--sempre per la Yolk, etichetta di cui è cofondatore --questo album alla testa di un quartetto dalla singolare composizione strumentale. Accanto a lui, impegnato al solo sax tenore, troviamo infatti la pianista Nathalie Darche, ...

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Album Review

Alban Darche: Le Gros Cube #2

Read "Le Gros Cube #2" reviewed by Alberto Bazzurro


La passione di Alban Darche, quarantasettenne tenorsassofonista e compositore bretone, per i grossi organici è nota: ce ne siamo già occupati diverse volte, su queste colonne. Questo suo ultimo lavoro, edito come d'uso su Yolk Music, non fa eccezione: diciotto elementi, big band che più classica non si potrebbe. Per una volta (almeno rispetto al passato) anche in quanto a linguaggio espressivo-espositivo, che si riconnette mani e piedi alla grande tradizione orchestrale, inserendo i soli, che ovviamente non mancano, sopra ...

Album Review

J.C. Cholet, Alban Darche, Mathias Rüegg et Grand Ensemble: Le Tombeau de Poulenc

Read "Le Tombeau de Poulenc" reviewed by Alberto Bazzurro


Parafrasando Le Tombeau de Couperin di Ravel, i tre firmatari di questo album dedicano identico trattamento a Francis Poulenc, ispirandosi liberamente --ci viene detto espressamente --"senza tentare il minimo adattamento" alla sua opera. Lo sforzo è anzitutto di scrittura, con ciascuno dei tre che si focalizza attorno a un risvolto specifico (con l'eccezione di “Cadence"): Alban Darche firma i quattro episodi intitolati come il disco, Jean-Christophe Cholet le tre “Convergences" e Mathias Rüegg, unico compositore “puro" (nel senso che gli ...

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Album Review

Alban Darche Hyprcub: Crooked House

Read "Crooked House" reviewed by Alberto Bazzurro


Un po' megalomane, in tutta onestà, Alban Darche ci è sempre apparso, non fosse altro che per la magniloquenza con cui documenta la propria attività. Che oggi se ne esca con un album aperto da un brano intitolato “Albanology" (con buona pace del Carrisi di turno...), non ci può quindi sorprendere. Anche perché il disco in oggetto, fra tutti quelli ascoltati in tempi recenti del sassofonista di Nantes, è con tutta probabilità il migliore. Scevro da quegli ...

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Album Review

Alban Darche L'Orphicube: Perception instantanée

Read "Perception instantanée" reviewed by Alberto Bazzurro


Col medesimo organico che nel 2013 aveva dato alle stampe l'album omonimo, l'Orphicube capitanato dal vorace sassofonista e compositore Alban Darche confeziona un seguito, che tiene dietro alle positività, nonché a qualche limite prospettico, che quel lavoro aveva suggerito. L'intenzione è sempre quella di “inventare un folklore immaginario in cui si mischiano jazz, musica da camera e rock, una sorta di colonna sonora di un film immaginario" e i risultati, anche qui, si rivelano del tutto in ...

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Album Review

Alban Darche: L’OrphiCube: Perception Instantanée

Read "L’OrphiCube: Perception Instantanée" reviewed by Eyal Hareuveni


French, Nantes-based composer and saxophonist Alban Darche continues to explore the possibilities of transforming variable geometrical ideas inspired by cubist painter Robert Delaunay (1885-1941) as compositional tools for an improvising ensemble. Darche began this work with his nine-musician ensemble, L'OrphiCube (a term that refers the cubist art movement and a poem about Orpheus by poet Guillaume Apollinaire), on its self-titled debut last year (Pépin Et Plume, 2013). The L'OrphiCube ensemble operates with shifting variable geometry--six permanent ...

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Album Review

Alban Darche: my Xmas traX

Read "my Xmas traX" reviewed by Alberto Bazzurro


Attingendo a temi natalizi (o lì intorno), spesso presi a prestito per elaborazioni autonome (il tutto puntualmente dichiarato in copertina), il vorace sassofonista di Nantes Alban Darche chiude il 2013 con quello che è non meno del suo quarto album nell'arco di un anno (clicca qui per leggere la recensione dei suoi precedenti CD), evidenziando una volta di più una poetica decisamente onnivora (a tratti fagocitatrice), di stampo--verrebbe da dire--più ancora mitteleuropeo che non strettamente francese. Si ...


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