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Jazz Articles about Michiel Braam

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Album Review

Bo Van de Graaf: Off the Record: Eccentric Music for Audio Hunters

Read "Off the Record: Eccentric Music for Audio Hunters" reviewed by Karl Ackermann


ToonDist is a Netherlands-based consortium of small independent labels distributing the creative and improvised music of their country. Founded in 2002, ToonDist is often the point of departure for unknown labels such as No Can Do Music and Pingo, and emerging ones like TryTone and Evil Rabbit. The closest ToonDist comes to “convention" may be the AVA Trio, The Core Trio live featuring Matthew Shipp (Evil Rabbit, 2016), or a book of Misha Mengelberg scores. At the outer edge we ...

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Album Review

Flex Bent Braam: Lucebert

Read "Lucebert" reviewed by Vincenzo Roggero


Lucebert fu pittore e poeta olandese, particolarmente influenzato dal movimento d'avanguardia denominato Cobra, oltre che grande appassionato di jazz. Da un suo telegramma, il cui contenuto consisteva in una semplice lista di standard, prende spunto l'idea di questo album nel quale agli otto brani noti il leader Michiel Braam affianca altrettante composizioni originali. Ad eseguirli un settetto denominato Flex Bent Braam, la nuova creatura musicale del pianista olandese formata da una costola di Bik Bent Braam, orchestra ...

4
Extended Analysis

Flex Bent Braam: Lucebert

Read "Flex Bent Braam: Lucebert" reviewed by Eyal Hareuveni


The new group of Dutch pianist Michiel Braam, the 8-piece Flex Bent Braam, is a scaled-down continuation of Braam's 13-piece Bik Bent Braam, one of Braam's main projects in the last twenty five years, a group that evolved from traditional big band to a flexible improvising unit, but it is also an attempt to challenge his skills as a composer, bandleader and musical thinker. The line-up of the new band is supposed to change on every new project, combining such ...

Album Review

eBraam: 3

Read "3" reviewed by AAJ Italy Staff


Il vulcanico tastierista olandese Michiel Braam si esprime con diverse formazioni (proprie o collettive, di pura improvvisazione o dedite alla più organica composizione), ma sempre con inalterata e fervida inventiva, con una propensione per le espressioni eccentriche e frenetiche, per un astruso sensazionalismo degli effetti sonori. Il gruppo eBraam rappresenta l'evoluzione del precedente Wurli Trio e 3, terzo CD della formazione, s'ispira dichiaratamente allo storico Third dei Soft Machine, e più in generale alle suggestioni di certo jazz e certo ...

Album Review

Trio Braamdejoodevatcher featuring Miklos Lukacs and Ferenc Kovacs: Quintet

Read "Quintet" reviewed by AAJ Italy Staff


Ancora una volta viva l'Olanda e le sue straordinarie avventure. E' da circa la metà degli anni Ottanta che le “new forms" olandesi lavorano sodo nell'underground della migliore musica europea contemporanea ma - almeno alle nostre latitudini - con pochissime eccezioni (vedi Ernst Reijseger o pochissimi altri) dell'Olanda musicale restano solo gli ovvi ricordi di Han Bennink (magari con il celeberrimo Clusone Trio), Willem Breuker o dell'Instant Composers Pool. Il trio composto da Michiel Braam (pianoforte), Wilbert de Joode (contrabbasso) ...

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Album Review

Trio Braam-DeJoode-Vatcher: Change This Song

Read "Change This Song" reviewed by AAJ Italy Staff


19 Febbraio 2005. Serata d'inaugurazione della nuova sede della BimHuis. Casa, fucina, tempio ed altro ancora del jazz olandese. Tra gli artisti che hanno partecipato a questa serata, anche il trio Braam-De Joode-Vachter, il cui concerto è documentato in questo CD. Un trio piano-contrabbasso-batteria, tradizionale nella forma, molto meno nei contenuti. Il gusto anagrammatico che traspare nei titoli dei brani è ancora più evidente nella musica. Frammentaria, di chiara matrice olandese e BimHuis in particolare, dove tutto è accennato e ...

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Album Review

Michiel Braam's Wurli Trio: Hosting Changes

Read "Hosting Changes" reviewed by AAJ Italy Staff


Brutto passo falso per Michiel Braam, pianista olandese che apprezziamo molto al pianoforte e che qui si presenta invece al Wurlitzer. Un sottile filo conduttore lega questo album a Change This Song, registrato appunto al pianoforte, in trio con Wilbert De Joode e Michael Vachter, ed è il gusto per l'anagramma. Se scorrete i titoli dei brani, capirete cosa intendo. E però le analogie con quell'album si fermano qui. Se Change This Song era un album fresco e brioso, Hosting ...


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