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Jazz Articles about Massimo De Mattia

Album Review

Electroscope Trio: Electroscope

Read "Electroscope" reviewed by Neri Pollastri


Registrato in due diverse sessioni, la prima nel novembre del 2018 (gli iniziali otto brani, tutti piuttosto brevi), la seconda nel giugno dell'anno successivo (le due tracce conclusive, entrambe attorno agli otto minuti), Electroscope è un disco d'improvvisazione nel quale i flauti di Massimo De Mattia si stagliano nitidi ed espressivi su un variegato tappeto sonoro tessuto da Vitja Balzalorsky alla chitarra e Zlatko Kaučič alla batteria, ma con gli sloveni entrambi intensamente impegnati anche all'elettronica. Ed è ...

Album Review

Giovanni Maier - Massimo De Mattia: Tilt

Read "Tilt" reviewed by Neri Pollastri


Progetto ambizioso sotto molti punti di vista, Tilt. Improvised Concerto for Flute and Chamber Orchestra è stato pensato da Giovanni Maier e Massimo De Mattia, che l'hanno poi realizzato con Luigi Vitale e sette allievi del conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, grazie anche alla collaborazione del circolo Controtempo, dello stesso conservatorio e di Stefano Amerio, che lo ha infine pubblicato come duecentesima uscita dell'etichetta Artesuono. La prima sfida del progetto stava nell'unire due forme d'improvvisazione: quella di un ...

Album Review

Massimo De Mattia, Giorgio Pacorig, Giovanni Maier, Stefano Giust: Desidero vedere, sento

Read "Desidero vedere, sento" reviewed by Neri Pollastri


Dopo il recente ed entusiasmante trio con Michele Rabbia, Floating Lines, Giorgio Pacorig e Giovanni Maier tornano a collaborare, stavolta in un quartetto completato dal batterista Stefano Giust e dal flautista Massimo De Mattia, due loro vecchie conoscenze. La registrazione è stata effettuata nell'ottobre 2016 al Teatro San Leonardo di Bologna, sotto gli auspici di Angelica, e documenta un concerto interamente improvvisato. Il curioso titolo Desidero vedere, sento, così come i non meno singolari titoli delle cinque tracce, ...

Album Review

Massimo De Mattia: Ethnoshock!

Read "Ethnoshock!" reviewed by Neri Pollastri


Si lamenta spesso che oggi il jazz non abbia più quella componente di impegno sociale e politico che ha avuto in filigrana fin dalla sua origine e che era esplicita e potente negli anni Sessanta-Settanta. In realtà non è così: forse quella componente è meno diffusa che in passato, ma non è scomparsa ed è particolarmente presente nella musica improvvisata. Non a caso, va aggiunto, visto che si tratta di una delle parti del jazz meno omologate alle logiche economiche, ...

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Interview

Massimo De Mattia: la libera ricerca musicale

Read "Massimo De Mattia: la libera ricerca musicale" reviewed by Angelo Leonardi


Tra i flautisti italiani dediti alle musiche extracolte, Massimo De Mattia si distingue non solo per l'alta qualità artistica ma per la scelta di operare stabilmente nell'universo della libera improvvisazione. Una definizione che De Mattia trova impropria e che preferisce sostituire semplicemente con «musica contemporanea». Come dice in quest'intervista è una musica: che si rivela, si dipana e consuma totalmente ora, adesso e mai più. Possiamo parlare di un gesto sonoro che quasi anticipa il pensiero. Nato a ...

Album Review

Massimo De Mattia: Trilemma

Read "Trilemma" reviewed by AAJ Italy Staff


Nuovo lavoro per il flautista di Pordenone (incisione del 2012), in trio con due fedelissimi quali Cesselli e Turchet, e nuovo centro. Persino prevedibile, verrebbe da dire (ovviamente nel senso migliore del termine), perché da Massimo De Mattia, ormai da molti anni figura nodale sulla mappa del jazz nostrano (magari non tutti se ne sono accorti, ma pazienza...), non ci aspettiamo mai di meno. Il disco, breve (39'), si sviluppa attraverso sedici brani di ammirevole concisione (a parte il primo ...

Album Review

Massimo De Mattia: Black Novel

Read "Black Novel" reviewed by AAJ Italy Staff


Ultima fatica per Massimo De Mattia (clicca qui per leggere una sua intervista), che si presenta con un nuovo quintetto assieme ai fidi Denis Biason, Bruno Cesselli e Alessandro Turchet (con lui anche nel precedente Mikiri+3) e al vibrafonista Luigi Vitale. I brani stavolta sono improvvisati e perciò, anche se talvolta si avviano da piccole tracce, si reggono sulla creatività dei singoli e l'interazione delle voci. Ed è probabilmente proprio il rodato affiatamento di gran parte dell'organico che permette di ...


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