Evans, Fernandez, Gustafsson: A Quietness of Water

Tre fuoriclasse dell'improvvisazione più o meno radicale (qui molto radicale) in un incontro senza rete che l'assenza di batteria e contrabbasso rende ancora più rischioso e audace. Potremmo sintetizzare così A Quietness of Water album che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, l'attenzione posta dalla polacca Not Two Records verso le musiche non convenzionali.

Come potremmo parlare della tromba di Peter Evans che si espande oltre i limiti, si trasforma, si moltiplica; o del sax di Mats Gustafsson, vero e proprio alter ego della voce umana e degli umori che rappresenta; per finire con il pianoforte di Agusti Fernandez, organismo proteiforme che rigurgita ogni sorta di sonorità.

Ma sarebbero dettagli perché A Quietness of Water va ascoltato con menta libera nella sua dimensione unitaria, tra sussurri e grida, silenzi e fragori, momenti di quiete e improvvise impennate. Disco ostico, insomma, che l'assenza della dimensione visiva, della possibilità di seguire i gesti, gli sguardi, il linguaggio del corpo dei musicisti rende ancora più ostico e impenetrabile. Per cultori del genere.

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