Home » Articoli » Album Review » Chick Corea: The Musician

Chick Corea: The Musician

By

Sign in to view read count
Nel 2011 Chick Corea ha festeggiato il suo settantesimo compleanno con una serie di concerti al Blue Note di New York, andati avanti per due mesi, con nuove e storiche formazioni della sua carriera. Un totale di dieci band—con la presenza, tra gli altri, di Herbie Hancock, John McLaughlin, Bobby McFerrin, John Patitucci, Gary Burton, Wynton Marsalis, Gary Peacock e molti altri-che ora vedono la luce in un triplo cofanetto con quattro ore di musica. Dal 5 maggio è disponibile un Blu-ray Disc e dal 2 giugno un'edizione in vinile.

Le Blue Note Birthday Celebrations di Corea sono iniziate nel 2011 con tre settimane di concerti e sono ritornate l'anno scorso —per i 75 anni—in modo ancor più vistoso. In attesa di altre possibili edizioni discografiche, godiamoci il lussuoso cofanetto della Concord pubblicato in questi giorni.
Com'è noto Corea è tra i musicisti più eclettici e trasversali del jazz contemporaneo e un riconosciuto protagonista. La sua enorme popolarità, conquistata alla guida dei Return to Forever e dell'Elektric Band, ha fatto un po' dimenticare il suo ruolo innovativo in opere come Now He Sings, Now He Sobs, Piano Improvisations o con i dischi del Circle. Come strumentista Chick Corea ha operato una variopinta sintesi tra i pianisti del be-bop e maestri successivi come Bill Evans e McCoy Tyner.

Anticipiamo che questa musica è eccellente e di forte presa. Non troviamo quelle occasionali cadute di gusto che hanno suscitato freddezza negli appassionati più esigenti e tutto si snoda con smagliante tensione, fresca inventiva e virtuosismo.

Il primo disco si apre con due brani eseguiti dall'ultima edizione dei Return to Forever, forse il suo gruppo più famoso, nato nel 1972 con l'omonimo album ECM. Qui alla formazione base del disco Forever (Concord, 2009) con Corea, Clarke e White si aggiunge il chitarrista Frank Gambale. Due iniziali successi della formazione -"Captain Marvel" e "Light as a Feather"-vengono riproposti con un bel groove e qualche coloritura latina.
Segue una brillante esecuzione di "I Hear a Rhapsody" in piano trio con Gary Peacock al contrabbasso e Brian Blade batteria costruita con eleganza e ricco interplay. Subito dopo è la volta della formazione forse più elettrizzante del cofanetto, la Five Piece Band con Corea e John McLaughlin affiancati da Kenny Garrett al sax contralto, John Patitucci al basso e Brian Blade alla batteria. I due leader quasi coetanei (McLaughlin aveva all'epoca 69 anni) guidano due lunghe performance: la prima, "Spirit Rides," è caratterizzata dall'intervento mozzafiato del chitarrista, la seconda ("Special Beings") ha un'andamento più riflessivo ed è caratterizzata da lunghi e cantabili assoli. Il CD si conclude con il duo Corea-McFerrin che rinverdisce una collaborazione iniziata già nel 1990 e ripresa in anni recenti. Dopo l'ironica e giocosa versione di "I've Got the World on a String" in cui McFerri fa il verso alle cantanti degli anni trenta, l'incredibile varietà cromatica della sua voce emerge al meglio nella variopinta versione di "Spain," caratterizzata da un suggestivo inizio mediorientale e un pregnante dialogo pianoforte-voce.

Nel secondo CD la collaborazione ancor più famosa con Gary Burton si unisce alle suggestive tessiture cameristiche dell'Harlem String Quartet e nel lirico "Your Eyes Speak to Me" vedono l'efficace coinvolgimento della cantante Gayle Moran, moglie del pianista. I restanti quattro lunghi brani del disco sono affidati a due formazioni ancora diverse e particolarmente attraenti. Il tributo a Davis con "From Miles" e l'abbandono alle calde atmosfere del flamento con l'ensemble "Flamenco Heart."
I ventidue minuti di "If I Were a Bell" e gli undici di "Nefertiti" rievocano una stagione che mantiene intatte le sue suggestioni. La tromba di Wallace Roney in questo senso è esemplare, rievocando Miles senza esserne la fotocopia. La musica si sviluppa con maestosa classicità, illuminata dagli interventi di Gary Bartz, Eddie Gomez, Jack DeJohnette e dello stesso Corea.
Il disco si conclude con la riedizione del progetto flamenco fondato nel 2007 per l'esibizione al Palau de la Musica Catalana di Barcellona. Di quell'organico sono rimasti il sassofonista e flautista Jorge Pardo e il bassista Carles Benavent mentre si aggiungono il chitarrista Nino Josele, il batterista Jeff Ballard e la cantante Concha Buika. I temi sono nuovi rispetto all'album Concord nato da quel concerto (The Ultimate Adventure) e sono entrambi suggestivi: "Zyriab" si snoda con palpabile tensione ritmica in una sequenza di brillanti assoli; "Mi Nina Lola" è invece un lento flamenco, illuminato dall'appassionata interpretazione dell'eclettica cantante spagnola.

Il terzo disco privilegia nella prima parte la dimensione del duo, che ha svolto e svolge un ruolo rilevante nella storia del pianista. "Birthday Blues" è un classico blues sviluppato da Corea e Marcus Roberts a cui si aggiunge, in veste di ospite, Wynton Marsalis mentre sulle note di "Caravan" i due sviluppano un pregnante e fantasioso dialogo improvvistato.
Più estroverso e ricco di sorprese il duo seguente con Herbie Hancock, partnership acustica che risale al celebrato An Evening with Herbie Hancock & Chick Corea: In Concert (Columbia 1978) e s'è riproposta in altre occasioni. L'attuale relazione è più concentrata e inventiva di quelle nate dai famosi tour mondiali; la considerazione vale soprattutto per "Dolphin Dance" ma l'interplay è alto anche in "Cantaloupe Island," per forza di cose estroverso e un po' spettacolare.
Il tutto si chiude con due brani dell'Elektric Band, ricostituita qualche anno prima della celebrazione di compleanno. I temi presenti in questa selezione risalgono ai primi dischi della band: "Silver Temple" era presente nel debutto ( Elektric Band GRP 1986) e "Ritual" nell'album del 1993 Paint the World. Quest'estese versioni live non hanno nulla da invidiare alle precedenti sul piano dell'energia e della tensione. "Ritual" si apre con una serrata esposizione del tema e si sviluppa nei lunghi assoli di Corea al pianoforte, Eric Marienthal al sax contralto, Frank Gambale alla chitarre elettrica e Dave Weckl alla batteria. Il frenetico e interattivo drumming di quest'ultimo s'impone in tutto il brano. In "Silver Temple" Corea passa alle tastiere aprendo con una lirica introduzione per unirsi poi al gruppo in un alternarsi di tensioni (Gambale) e distensioni (Patitucci), abbandonando i lancinanti timbri elettrici del passato.

Bella celebrazione. A quando le incisioni delle altre?

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Silent, Listening
Fred Hersch
Riley
Riley Mulherkar
3 Works For Strings
Giusto Chamber Orchestra
My Multiverse
Pearring Sound

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.